Grave lutto nel mondo e nel palcoscenico della moda non solo italiana ma internazionale: è morta Krizia, vero nome Maria Mandelli. In un comunicato diffuso oggi dalla Maison M.M.K. viene raccontato come la morte della grande stilista sia avvenuta ieri sera alle 21, avrebbe compiuto a breve a gennaio i 91 anni. Nata a Bergamo nel 1925, è stata una delle grande protagoniste della nascita e crescita della moda internazionale, regalando al Made in Italy una vetrina incredibile assieme alle altre leggende tuttora viventi come Giorgio Armani. Immediato il cordoglio di tutto il mondo della moda e anche del Premier Renzi che ha espresso la propria vicinanza ai familiari, «protagonista assoluta della moda e del made in Italy, con la sua creatività, la gioia dei suoi colori, la sobrietà tutta milanese del lavoro di Krizia». Un nome d’arte particolare legato all’ultimo Dialogo incompiuto di Platone: lo scorso anno la maison Krizia fu venduta al gruppo cinese Shenzhen Fashione ma il marchio del made in Italy rimane saldo e intatto nel tempo e da oggi con un significato in più. Per saperne di più, clicca qui per il nostro focus su Krizia.

Un Barack Obama che nelle serata di ieri ha parlato all’intera nazione americana su tutti i tempi più urgenti, a cominciare ovviamente dalla strage di San Bernardino in cui ha confermato si tratta di terrorismo anche se ha anche affermato come non ci siano elementi sufficienti per supporre un piano internazionale ideato dall’Isis per la strage nel centro disabile in California. «Bisogna rendere più difficile per la gente comprare potenti armi d’assalto come quelle usate nell’attacco in California», ha chiesto infatti che la stessa lista nera di chi non può salire su un aereo sia usata anche dai venditori di armi, impedendo a costoro di acquistarle. «Sono molto fiducioso perché noi siamo dalla parte giusta della storia», ha concluso poi il presidente americano in un lungo discorso accorato e rivolto a tutti gli Stati Uniti d’America. Non grandissimi proclami o decisioni in campo estero, con la lotta al terrorismo che deve continuare di comune accordo con le altre forze internazionali come la Russia, con cui “si è iniziato a stabilire un processo comune”. Per saperne di più, clicca qui il nostro approfondimento.

Quando ormai le schede sono scrutinate al 98% abbiamo la certezza del risultato per quanto riguarda le Regionali in Francia: Marine Le Pen fa salire il Front National a primo partito di Francia prendendo il 28% dei voti, staccando il partito dei Republicains di Sarkozy (26%) e Ps di Hollande al 23%. Il commento delle due grandi vittoriose, Marine e la nipote Marion sfondano il 40% delle preferenze nelle regioni dove si sono candidate e commentano in questo modo a caldo: «Il popolo si è espresso e la Francia ha sollevato lo testa con il Front che diventa ora l’unico vero partito repubblicano oltre a ad essere il primo partito di Francia», afferma la presidente del partito di estrema destra che esce trionfante da queste regionali. La giovane nipote Marion Le Pen invece commenta con un semplicismo Merci a tutte le persone che l’hanno votata e che di fatto l’hanno fatta schizzare nei sondaggi a vette impensabili fino a qualche mese «È la rivolta del popolo contro le elites» ha poi affermato questa mattina in radio la candidata vincete nella regione Provenza – Alpi – Costa Azzurra. Per saperne di più, clicca qui sul nostro approfondimento.

Trionfo annunciato ma forse non a questi livelli: Marine Le Pen e il suo Front National dopo gli attentati di Parigi riceve la piena fiducia dei francesi che alle Elezioni Regionali 2015 ha portato il suo partito ad essere il primo per voti in tutto il Paese. Primo turno che vede l’imponente vittoria di Le Pen e della estrema destra che prende il 29,8% dei consensi, mentre l’Union de la Droite, ovvero i Repubblicani di Sarkozy, hanno preso il 26,5%, relegando il Ps di Hollande ad un basso 22%, rispetto a cinque anni fa. Boom di preferenze per le due Le Pen (Marine, presidente di Fn e la nipote Marion Marechal) che ottengono la maggioranza in 6 regioni su tredici, socialisti avanti solo in Aquitania e Bretagna, il resto da verificare al secondo turno. «Siamo noi i veri repubblicani, siamo noi i difensori della nazione e dei suoi valori: libertà, uguaglianza, fraternità, laicità», le prime parole della vincitrice Marine Le Pen.

Brutta notizia per i fan di Tiziano Ferro e in generale della musica italiana: con un post sul suo profilo Facebook, il cantante di Latina ha annunciato lo stop al suoi tour nei palazzetti fino a fine anno, cancellando varie date tra cui Ginevra, Monaco, ma anche Conegliano e le ultime tre tappe di Firenze. Motivi? «È stata la salute a decidere, ho avuto un crollo dopo il concerto a Zurigo, un malore e non riesco a cantare». Ha poi rassicurato che sta bene ma non è nelle condizioni di poter cantare ogni due giorni e quindi con grande malincuore decide di interrompere il suo tour dei record. Grandi messasi di cordoglio dai tutti i fan e colleghi con la certa speranza che questo periodo ricarica le pile per ripartire alla grande nel 2016. L’artista ha anche detto che ha provato ad andare avanti ma ha cantato per una settimana in condizioni non proprio ottimali anche se non ha voluto entrare nei particolari del suo malore.

Inghilterra ancora sotto choc per l’ennesimo caso di attentato in Europa e in casa propria con ancora le metropolitane protagoniste: questa volta per fortuna non ci sono vittime ma la minaccia è viva e presente e traccia segni inquietanti per i prossimi mesi di raid british contro l’Isis in Siria. Momenti di terrore, ieri sera nella metropolitana di Londra, un uomo armato di machete ha tentato di sgozzare i passeggeri, provocando un ferito grave e due lievi. Si è trattato di un uomo poco più che ventenne che ha agito nella stazione di Laytonstone, mentre tentava di sgozzare dei passeggeri l’uomo ha affermato di agire in nome della madre Siria, si tratterebbe quindi di un gesto di ritorsione dopo la recente decisione di Londra di bombardare lo Stato Islamico in Siria.

Silvio Berlusconi ha concesso un’intervista al TG5 in cui ha parlato a 360 gradi di tutto quello che sta avvenendo sia in Italia che sul fronte estero. Innanzi tutto ha fatto cenno al testa a testa tra Russia e Turchia e che sta pesando anche sulla lotta ai terroristi dello stato islamico, Berlusconi ha sostenuto che l’unica soluzione contro l’Isis è quella di una coalizioni che intervenga sul terreno sotto l’egida delle Nazioni Unite, ha poi parlato della situazione interna facendo cenno alla mancanza di democrazia che vige in Italia e al fatto che Renzi sia al governo e stia cambiando la costituzione nonostante non sia mai stato eletto. Berlusconi ha poi fatto riferimento alla possibilità che il movimento di Beppe Grillo possa vincere le elezione portando i grillini al governo, ed ha definito questa eventualità come una catastrofe evitabile solo con la vittoria dei moderati uniti.

Domani inizierà ufficialmente il Giubileo della Misericordia 2016, l’Anno Santo straordinario indetto da Papa Francesco qualche mese che mai come ora centra il punto della questione anche internazionale. In una Roma che si prepara alla massima allerta in vista del pericolo forte di attentati, il Pontefice ha parlato ieri al consueto Angelus, lanciando un appello durante la recita dell’Angelus ai partecipanti alla conferenza Cop 21 di Parigi, il Pontefice ha sostenuto che per il bene di tutti noi e della nostra casa comune che è il pianeta Terra a Parigi si deve portare avanti ogni sforzo possibile affinché si riduca l’inquinamento e di diminuisca quindi l’impatto ambientale delle attività umane. Ha poi soprattuto parlato del tema della misericordia, invitando ogni cristiano e ogni uomo alla conversione nel Vangelo di Cristo, per una libertà e una pace più piena e soddisfacente l’umano desiderio.