Purtroppo cala un triste alone di mistero, per l’ennesima volta, sul caso di Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano e Romina Power che è scomparsa nel nulla dal 1993 a New Orleans. Dopo anni di ricerche, false piste e novità fasulle (che tra l’altra hanno contribuito a far finire il matrimonio tra i due celebri cantanti) si era arrivati ad un punto di svolta grazie al lavoro davvero zelante di un agente speciale della Florida, Dennis Haley, che aveva indagato a fondo sul caso e aveva trovata una via possibile di soluzione che prevedeva la confessione di un serial killer della California che avrebbe appunto riconosciuto la ragazza come una delle sue vittime. Una fine orribile ma che avrebbe appunto avuto una fine logica ad una storia davvero logorante e assurda, e invece: arriva con le parole dello stesso Haley la conferma che il Dna prelevato ad Al Bano e Romina per confrontarlo con quello del corpo della ragazza uccisa e ancora senza identità, purtroppo non  corrispondono. Ylenia dunque non è quella ragazza trovata morta tanti anni e fa per l’ennesima volta risulta ancora scomparsa nel nulla. Per saperne di più, clicca qui sul nostro approfondimento.



Un avviso che suona come uno choc e arriva direttamente dagli Stati Uniti dove il capo del Pentagono, Ash Carter, rilascia queste dichiarazioni: «La realtà è che siamo in guerra: gli Usa sono pronti all’invio di elicotteri Apache e consiglieri militari in Iraq». La notizia ha fatto subito il giro del mondo e prende parte al filone cresciuto sempre di più nella giornata che ha visto prima la Russia lanciare numerose bombe e missili su Raqqa dando un giro di vite alla lotta contro il terrorismo islamico del Daesh. «Sono anche d’accordo che non abbiamo contenuto l’Isis», nello stesso tempo però ancora Carter confida come dispiegare forze significative forze di terra in Iraq e Siria sarebbe una cattiva idea per tutti, America in primis. Per saperne di più, clicca qui per il nostro apprendimento su guerra e lotta al terrorismo.



Cinque piccoli bimbi hanno perso la vita davanti alle coste della Turchia, per l’ennesimo naufragio. Tanti sono i dispersi e il numero delle vittime è probabilmente destinato ad aumentare. La strage nel Mar Mediterraneo dunque non si ferma e il barcone affondato portava questa volta più di 50 migranti, di cui non se ne trovano attualmente 13. I media turchi hanno diffuso l’immagine della bimba di cinque anni morta sulla riva e intanto la Commissione Europea accusa il nostro Paese ed è pronta ad aprire una procedura di infrazione. Da inizio anno alcuni dati danno un numero spaventoso di morti in mare, oltre i 700: nei prossimi giorni altri colloqui tra organizzazioni internazionali, Unione Europea e vari governi per varare una legge comune sugli hotspot di raccolta migranti, con anche correzioni su eventuali modalità ancora poco chiare.



Due palazzine appartenenti alla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Napoli Federico II situate in via Santa Maria degli Angeli alle Croci sono crollate alle ore 13:30 nel capoluogo campano dopo che i primi cedimenti erano avvenuti attorno alle 4:30 di mattina per l’apertura di una voragine nel sottosuolo. Come riportato da “Repubblica”, studenti, professori e animali, di cui molti in cura, sono in questi frangenti per strada. Il direttore di dipartimento Luigi Zuccarelli e il rettore Gaetano Manfredi non hanno perso tempo allertando l’Ufficio Geologico del Comune che sta effettuando i primi rilievi per comprendere le ragioni del crollo. Secondo le prime ipotesi il cedimento, che da quanto si apprende sarebbe ancora in corso e potrebbe portare all’evacuazione di altri edifici, sarebbe stato causato da un’infiltrazione in una cavità sottorrenea non visibile dall’esterno che sarebbe crollata provocando lo smottamento delle due palazzine. Per saperne di più e vedere il video del crollo, clicca qui per il nostro approfondimento con tutti i dettagli.

Ieri c’è stata la grande cerimonia di apertura dell’Anno Santo e questa mattina Papa Francesco è tornato in Piazza San Pietro per l’udienza generale. Il Pontefice ha voluto di nuovo sottolineare l’importanza della misericordia in un mondo che non sa più perdonare. Erano presenti 9.000 fedeli in una piazza praticamente blindata. Per ora il flusso di pellegrini che arriva per attraversare la Porta Santa è piuttosto contenuto, mentre ieri oltre 100.000 persone hanno assistito alla proiezione Fiat Lux, scatti d’autore ispirati all’ultima Enciclica del Papa, ‘Laudato sii’. In contemporanea con il Vaticano, lo spettacolo è stato proiettato anche alla Conferenza sul clima a Parigi.

Le borse europee hanno avuto un avvio positivo sulla scia del rialzo del greggio. Milano ha guadagnato grazie ai titoli dell’energia. Dietro il crollo c’è la guerra che l’Arabia Saudita combatte con gli USA ormai da anni. Gli Stati Uniti sono diventati, grazie ai giacimenti non convenzionali, il primo produttore al mondo di carburanti. I sauditi intanto non possono che sperare nel fallimento degli americani: le mosse quindi degli Emiri sono quelle di riacquistare l’egemonia spingendo le quotazioni al ribasso e arginando le estrazioni così di shake oil degli Stati Uniti. IN tutto questo il vero rischio però è per l’Europa che si ritroverebbe in mezzo a questo scontro tra titani e sopratutto rimarrebbe l’unica a non avere sue forniture personali di petrolio, costretta dunque ad accettare quanto impone il mercato.

Come ogni anno, verso dicembre arriva l’ultima copertina di Time la rivista americana più famosa al mondo che presenta il personaggio dell’anno. In questo 2015 dai mille fatti, è Angela Merkel a vincere l’ambita prima pagina: «È Angela Merkel, cancelliera di un mondo libero» titola il magazine a stelle e strisce che ritrae la super presidentessa tedesca. In lizza moltissimi altri candidati tra i più disparati e per svariati motivi, non sempre positivi: c’erano infatti oltre a Papa Francesco, Dalai Lama e Barack Obama, era presente anche il califfo dell’Isis, Abu Bakr Al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico e purtroppo al centro delle scene mondiali da anni. C’era anche Vladimir Putin, presidente russo, tra i possibili candidati a comparire sulla prima pagina. Di certo però ha prevalso Merkel per la decisiva svolta sulla questione migranti, dal momento che ha iniziato ad accogliere un numero piuttosto alto di siriani e altri immigrati che in questi mesi stanno compiendo uno spostamento quasi biblico che sta segnando i nostri tempi. Leader da 10 anni in Germania, salute pubblica, ottima economia e centro di gravità dell’intera Europa: insomma, ha vinto lei.

Clamoroso colpo di scena sul processo all’azienda pugliese e multinazionale, l’Ilva di Taranto indagata e processata per inquinamento. Per alcuni difetti di trascrizione nel verbale dell’udienza del 23 luglio scorso nella quale una decina di imputati non risultavano assistiti da un avvocato, la Corte d’Assise oggi ha deciso di annullare il procedimento e di rinviare tutto al Gup (Giudice per le udienze preliminari). Tradotto, si sono persi sei mesi e si ritorna indietro con le richieste di rinvio a giudizio del Gup: questo ha deciso oggi il presidente della Corte di Assise alla ripresa per il processo e che riguarda tutti gli imputati, non solo quei dieci di cui è stato togato il difetto di trascrizione. Clamoroso dunque, si riblocca e anzi ora dovrà essere rifatta tutta la prima parte del processo contro l’Ilva che da anni ormai sta tenendo la Puglia in una grande bolla giudiziaria, con l’implicazione di una delle più grandi aziende italiane.

E” – Due importanti fatti accadono questa mattina in Medio Oriente e riflettono un clima di assoluta instabilità sulla questione terrorismo: la Russia dal suo sottomarino Rostov nel mar Mediterraneo ha mandato missili per colpire Raqqa, la città siriana in mano ai terroristi dell’Isis colpendo due obiettivi strategici, come conferma il ministro della difesa russo Shoigu, come un magazzino di armi e delle infrastrutture petrolifere. La campagna militare della Russia affianco del governo siriano di Bashar al-Assad continua e anche la cooperazione internazionale ha mosso un passo positivo verso l’unione di intenti: il Cremlino ha infatti avvisato prima dell’attacco gli Stati Uniti in modo da evitare altri incidenti diplomatici nei cieli siriani e il Pentagono fa sapere che ha molto apprezzato. Le parole di Putin però lanciano un messaggio anche in un altro verso: “speriamo d non dover usare armi nucleari contro l’Isis”. Per saperne di più su tutto lo scenario di lotta al terrorismo e sui missili russi, clicca qui il nostro approfondimento.

In questa prima mattinata rimbalza una notizia dalla Francia che arriva tramite radio France Info che si riferisce ancora agli attentati di Parigi dello scorso 13 novembre. Non tutti i punti sono ancora chiarissimi di quella tragica serata ma pian piano le autorità stanno ricostruendo andamento e pezzi di quella notte: sembra infatti che oggi si astato identificato il terzo terrorista che assaltò il teatro Bataclan provocando la morte di 90 persone. Dovrebbe trattarsi di un uomo francese originario di Strasburgo partito a fine 2013 per la Siria e ritornato assoldato e foreign fighters. Il nome ancora non è stato rivelato alla stampa ma dovrebbe trattarsi, secondo fonti d’inchiesta riportata da Ansa, di Foued Mohamed Aggad, che andò per l’appunto in Siria con il fratello Karim e un gruppo di otto altri residenti del quartiere della Meinau: mentre la maggior parte di questi fu poi fermata e arrestato al ritorno in patria nel 2014, tra cui il fratello Karim, Aggad invece rimase libero.

Si è aperto ieri a Roma il giubileo della Misericordia voluto dal pontefice Francesco. Le celebrazioni religiose sono iniziate puntualmente alle 9.30 e sono culminate con l’apertura della porta Santa della basilica di San Pietro, avvenuta per mano di Papa Bergoglio dinanzi una piazza gremita fino all’inverosimile. Il primo ad attraversare la porta Santa è stato lo stesso pontefice, seguito immediatamente dopo dal Papa emerito Benedetto XVI. Le celebrazioni sono stati seguiti in diretta televisiva da tutto il mondo, e si sono svolti all’interno di una piazza super controllata dalle forze dell’ordine. Il giubileo della Misericordia arriva a 50 anni esatti dalla chiusura dei lavori del Concilio: forte il richiamo alla conversione per tutti i cristiani, crescendo nel solco della misericordia. «Là dove c’è una persona, la Chiesa deve andare», ha concluso l’omelia Papa Bergoglio.

È morto a 93 anni l’ultimo soldato dell’Armata Rossa ad essere entrato nel Reichstag a Berlino nel 1945: una presa che sancì simbolicamente la sconfitta del nazismo in Europa e la conseguente fine della Seconda Guerra Mondiale. Si chiamava Nikolai Mikhailov Vielaliev e in quel maggio era una giovanissimo tenente dell’esercito russo che partecipò all’assalto del Parlamento tedesco. Dopo la guerra l’ex militare continuò praticamente fino ad oggi a coltivare la memoria storica e patriottistica con i più giovani per raccontare quanto accaduto in quegli anni terribili dove si cambiò la storia, lavoro di fatto per 40 anni per la fabbrica “Bandiera Rossa” con aneddoti e testimonianze di altri suoi compagni di quell’epoca. Lui era l’ultimo rimasto ancora in vita di quella particolare spedizione, con Vielaliev si chiude un’epoca, purtroppo non quelle minacce di guerra che permangono tutt’oggi, sotto altre forme come il terrorismo.

Nuova tragedia sulle rotte dell’immigrazione. Oggi, infatti, un barcone strapieno di migranti si è rovesciato al largo delle coste turche, nel naufragio hanno trovato la morte almeno sei bambini (di cui almeno un neonato). Le operazioni di soccorso della guardia costiera turca hanno portato al salvataggio solamente di otto naufraghi. Imprecisato il numero dei migranti presenti sul barcone, al momento della tragedia: purtroppo nonostante il freddo e l’inverno non cessano gli sbarchi in tutto il Mediterraneo, certamente sono diminuite ma il flusso continua e la situazione di certo non è migliorata a livello generale europeo. A breve dovranno essere votati in Parlamento europeo le varie misure di ulteriori provvedimenti per la grave emergenza migranti.

Non si placano le polemiche per il maxi ponte deciso dai deputati in occasione della festività dell’Immacolata. Le opposizioni, soprattutto il M5S, rincarano la dose e per bocca del suo portavoce, i parlamentari penta stellati, si dicono sdegnati delle ferie decise in maniera bipartisan dai deputati di tutti gli schieramenti. Da parte sua la presidente della Camera Laura Boldrini getta acqua sul fuoco, e sottolinea che il lavoro dell’aula non si ferma, visto che le commissioni parlamentari continuano a svolgere il proprio lavoro in maniera ininterrotta. Il ritorno in aula invece si avrà il prossimo 14 dicembre dove oltre alla Legge di stabilità dovrà essere votata la scelta dei tre giudizi della Consulta, dopo le precedenti 30 fumate nere.

Proclamato l’allarme rosso dalle autorità cinesi per l’emergenza smog che negli ultimi giorni è tornata prepotentemente alla ribalta. La municipalità cinese ha deciso di concerto con il governo centrale di adottare misure estreme, per cercare di contrastare la concentrazione di particelle inquinanti. Tra le misure proposte l’adozione obbligatorie di mascherine protettive, e la sospensioni delle attività all’aperto per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado di Pechino. Un allarme che continua ad essere monitorato anche dalla Organizzazione Mondiale della Salute che già varie volte nel passato aveva lanciato appelli per una presa di posizione e di attive soluzioni del governo cinese nei confronti dello smog a livelli da record.