Il 13 febbraio è la giornata dedicata alla venerazione di San Benigno da Todi. Si tratta di un sacerdote vissuto poco meno di due millenni fa, del quale conosciamo poco e nulla anche a causa della sua esistenza piuttosto datata. Di certo sappiamo che è nato a Todi, un comune di circa 20 mila abitanti appartenente alla provincia di Perugia, capoluogo dell’Umbria. Partiamo innanzitutto da un presupposto: di santi con il nome Benigno ce ne sono tantissimi. Addirittura diciotto. Parecchi per un nome che comunque non viene molto adoperato nel nostro paese. Tra questi, oggi ci concentriamo sul martire del quale si sanno alcuni dati dovuti alla tradizione cristiana. Benigno venne ordinato sacerdote fin da giovanissimo, grazie soprattutto al suo carattere estremamente buono e per i suoi principi fortemente basati sulla giustizia. San Benigno fu sfortunato nel corso della sua esistenza. Infatti, l’uomo fece parte del gran numero di vittime dell’ultima persecuzione di Massimiano e di Domiziano contro tutti coloro che erano cristiani. Una serie di atti di una violenza inaudita che reso Benigno un martire a tutti gli effetti. A partire dal IV secolo, il suo nome è diventato parte integrante della storia cattolico-cristiana. E la sua personalità è ancora più apprezzata grazie al coraggio e alla dignità con i quali ha affrontato gli ultimi secondi della sua vita, prima che la morte esalasse il suo ultimo respiro. In seguito alla sua morte, San Benigno da Todi fu trattato con grandi onori e venerazioni. Fu subito sepolto nella via che collegava Todi al cosiddetto Vicus Martis, una piccola cittadina che in seguito prese addirittura il suo nome e che successivamente fu la sede di un fiorente monastero riservato ai discepoli di San Benedetto. A partire dal 1904, i resti di San Benigno da Todi furono posti all’interno della chiesa di San Silvestro, all’altezza dell’altare maggiore. Fu considerato talmente importante che le sue reliquie furono immediatamente conservate in un’urna d’argento, risalente al Settecento e dall’elevato valore sia economico che morale e spirituale. Il suo culto non è mai stato diffuso molto, anche se il suo ricordo è sempre rimasto impresso nella memoria di migliaia e migliaia di fedeli, specialmente nella sua città natia. D’altronde, l’etimologia di Benigno è abbastanza ovvia e sottolinea una persona dal carattere buono e misericordioso, sempre disposto a compiere opere buone nei confronti degli altri. Un nome che è il perfetto sinonimo del Bene supremo e che è molto diffuso in alcune zone della Sardegna e della Lombardia. Come già accennato, San Benigno da Todi non è l’unico che è stato canonizzato con questo nome. Un San Benigno è stato arcivescovo di Milano, un altro abate di Fontelle, un altro ancora eremita a Malcesine.



Leggi anche

San Roberto Bellarmino/ Oggi, 17 settembre 2024, si ricorda il Dottore della Chiesa che apprezzava GalileoBeata Vergine Maria Addolorata/ Oggi, 15 settembre 2024, si ricordano le sofferenze della Madre di Gesù