Michele Buoninconti resta in carcere, ma l’omicidio di Elena Ceste non fu premeditato. E’ quanto sostiene il Tribunale del Riesame che, pur respingendo l’istanza di scarcerazione presentata dai legali dell’uomo, accusato di aver ucciso la moglie e di aver occultato il suo cadavere, hanno escluso la premeditazione: secondo i giudici si sarebbe trattato di un “delitto d’impeto” avvenuto forse durante una lite. “Aspettiamo di leggere le motivazioni del Riesame ma, se i giudici hanno escluso la premeditazione, la posizione di Michele Buoninconti si alleggerisce”, ha commentato all’ANSA l’avvocato Alberto Masoero, che insieme alla collega Chiara Girola difende l’uomo che fino ad oggi si è sempre dichiarato innocente. Elena Ceste era scomparsa nel gennaio 2014 e i suoi resti sono stati trovati solamente dieci mesi dopo nei pressi del rio Mersa, vicino a un canale a neanche un chilometro dalla sua abitazione.



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