Michele Buoninconti “è provato ma si fa forza: è un leone in gabbia”. A parlare, intervistato da La Nuova Provincia, è un amico dell’uomo che dal 29 gennaio scorso è in carcere con l’accusa di aver ucciso sua moglie, Elena Ceste. “Sta collaborando con gli avvocati, a cui ha dato fiducia, per difendersi”, spiega ancora l’uomo che è andato a trovare Buoninconti presso il carcere di Quarto ad Asti. “Abbiamo dato vita ad un gruppo su Facebook per dimostrargli il nostro sostegno e la nostra fiducia – ha aggiunto l’amico nell’intervista – perché crediamo nella sua innocenza. In questi ultimi tempi ci siamo visti spesso, prendevamo un caffè insieme. E ho voluto andare a trovarlo in carcere per rimanergli vicino anche in questo momento difficile e delicato”. In carcere, Michele Buoninconti “va d’accordo con il suo compagno di cella e con gli altri detenuti, che scherzano e fanno anche qualche battuta con lui. Legge la Bibbia e i giornali e guarda la tv. Mi ha chiesto anche notizie dei figli e voleva persino darmi dei dolci da portare a casa ai miei bambini”.



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