I carabinieri del Ros hanno ascoltato nei giorni scorsi un detenuto del carcere di Bergamo, nella stessa sezione dove si trova Massimo Bossetti, arrestato il 16 giugno scorso con l’accusa di aver rapito e ucciso Yara Gambirasio. Lo ha rivelato l’avvocato del carpentiere, Claudio Salvagni, prima intervenuto alla trasmissione “Quarto Grado” e poi in una intervista rilasciata a Panorama. L’interrogatorio è avvenuto il 28 gennaio, una data da tenere “a futura memoria – ha detto il legale nell’intervista – Pensi se domani, al processo, venisse fuori un testimone che racconta di confessioni o ammissioni fatte in carcere da Bossetti”. Salvagni spiega infatti di aver voluto dare importanza a quanto avvenuto per “recapitare un messaggio alla procura di Bergamo”, cioè che “non siamo degli sprovveduti”. “Da loro mi aspetto di tutto”, aggiunge l’avvocato, “perché giocano sporco”. Salvagni ha poi nuovamente ribadito i suoi dubbi riguardo la prova del Dna: “C’è una evidente anomalia, il mitocondriale non corrisponde al nucleare. Questo deve almeno farci sorgere il dubbio se tutto il processo che ha portato all’individuazione del Dna sia stato fatto nella correttezza più assoluta”. Il mitocondriale “deve combaciare con il nucleare. È come la prova del nove, se non torna, significa che c’è un errore”.



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