Presentata oggi la nuova istanza di scarcerazione per Massimo Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio la sera del 26 novembre 2010. “In un Paese civile sarebbe già libero”, ha detto il suo avvocato, Claudio Salvagni, secondo cui la prova regina della procura, il dna di Ignoto 1, non coincide con quello dell’accusato. “La procura dice che sul dna mnuclerae non ci sono dubbi, ma noi diciamo invece che non può essere separato da quello mitocondriale – ha detto – Se non c’è questa corrispondenza Bossetti deve essere subito scarcerato”. Il legale ha poi ricordato che nessun pelo o capello trovato sul corpo e sui vestiti della giovane vittima è risultato appartenere a Bossetti, il quale “ha sempre ribadito di non aver conosciuto Yara Gambirasio. Non ci sono prove che possano testimoniare una conoscenza tra i due. Ed è abbastanza probabile che il contatto tra Bossetti e Yara sia avvenuto solo dopo la morte della ragazza”. Salvagni ha concluso dicendo che Bossetti “confida molto nell’accoglimento di questa istanza” e che “lo stato di detenzione è stato particolarmente duro. E’ rimasto oltre quattro mesi in isolamento e dal momento che afferma di essere innocente la ritiene ingiusta”.



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