“Roberti sa fare bene il suo lavoro, ma in questo caso ha toppato: non lo hanno informato bene su quanto stanno facendo tanti uomini di Chiesa”. Non si è fatta attendere la replica del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, al Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, che nei giorni scorsi aveva parlato di presunti silenzi del Vaticano sulla mafia: “Sono convinto che la Chiesa potrebbe moltissimo contro le mafie e gran parte delle responsabilità le ha proprio la Chiesa perché per secoli non ha fatto niente – aveva detto alla presentazione a Roma della relazione annuale della Dna – Penso al discorso di Giovanni Paolo II fatto alla Valle dei Templi ma dopo quello? Silenzio assoluto. Zero reazioni, nonostante omicidi come quello di Padre Puglisi, fino al 2009 quando la Conferenza Episcopale ne parlò”. Monsignor Galantino, intervistato dal programma Rai “A sua immagine”, ha spiegato che “tra i 36 mila sacerdoti c’è chi ha più o meno coraggio, chi ha la capacità di incidere di più o di meno. Ma parlare genericamente di silenzi della Chiesa su questi temi mi sembra esagerato e fuori posto”. Il segretario generale dei vescovi italiani ha però puntato il dito contro chi strumentalizza la fede: “Pensano che pagando i fuochi artificiali o la banda del paese si sono rifatti una verginità. Restano peccatori, sono fuori dalla Chiesa, anche se pagano la banda. Tutte le volte che la Chiesa vede questi comportamenti dentro o fuori di sé non può e non deve tacere”.