Elton John ha ufficialmente dichiarato guerra a Dolce e Gabbana. La polemica è scaturita da una dichiarazione dei due stilisti in un’intervista rilasciata a Panorama, durante la quale si sono detti contrari alle adozioni per i gay e alla fecondazione in vitro, lasciando intendere di essere favorevoli a una famiglia tradizionale. Sono andati anche oltre, parlando di “figli della chimica” e di “bambini sintetici”. La querelle ovviamente è subito rimbalzata attraverso i social e in tanti si sono scagliati contro i due stilisti: a guidare la campagna è Elton John, omosessuale dichiarato sposato con David Furnish, con il quale ha avuto due figli generati con la fecondazione in vitro. “Come vi permettete di dire che i miei meravigliosi figli sono sintetici? – ha scritto l’artista britannico su Instagram – Dovrebbero vergognarsi per aver puntato i loro ditini contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, etero ed omosessuali, di realizzare il loro sogno di avere figli”. Elton John ha anche avviato una campagna demolitoria nei confronti dei due noti stilisti invitando gli utenti a boicottare il marchio Dolce e Gabbana (lanciando l’hashtag #boycottDolce&GabbanaI). Per l’occasione il cantante ha rieditato l’immagine di una copertina del 2005 che ritraeva i due stilisti in mezzo a dei bambini e titolata “Il desiderio di essere padri” sovrapponendola con quella recente di Panorama che invece titolava “Viva La famiglia” alla quale ha fatto aggiungere la scritta “Volta E Gabbana”. La risposta degli stilisti non si è fatta attendere: “Crediamo fermamente nella democrazia e pensiamo che la libertà di espressione sia una base imprescindibile per essa – ha scritto Stefano Gabbana – Noi abbiamo parlato del nostro modo di sentire la realtà, ma non era nostra intenzione esprimere un giudizio sulle scelte degli altri. Noi crediamo nella libertà e nell’amore”. Sulla stessa linea il commento di Domenico Dolce: “Sono siciliano e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale, fatto di mamma, papà e figli. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è quello che mi è stato trasmesso. Io sono cresciuto così, ma questo non vuol dire che non approvi altre scelte. Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altrui”.