Una maxi truffa all’Inps è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nel cosentino, in Calabria. 518 le persone coinvolte nell’erogazione dei benefici concessi agli aventi diritto l’indennità di accompagnamento. La Procura di Cosenza, guidata dal procuratore Dario Granier, ha scoperto infatti che diversi beneficiari dell’indennizzo nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014, ricoveratisi presso alcune strutture pubbliche, avevano omesso di comunicarlo all’Inps. Poiché il beneficio dell’indennizzo è concesso al beneficiario, nel caso in cui questo si trovi nell’impossibilità di deambulare o comunque vivere senza l’aiuto di qualcuno che lo accompagni, lo stesso o chi per lui ha il dovere di comunicare all’istituto di previdenza l’eventuale ricovero. Questo perché il ricovero determina da parte dell’ente una ulteriore spesa per il pagamento delle prestazioni sanitarie concesse. Durante il periodo di ricovero l’indennità non viene erogata, proprio perché l’ente si occupa di coprire le spese di degenza e cura. Le indagini dunque hanno permesso di accertare una violazione che ha consentito agli ammalati di curarsi a spese dello Stato e agli accompagnatori di continuare a percepire l’emolumento senza averne diritto. Le somme indebitamente percepite variano da un minimo di 800 a un masimo di 28mila euro, per un totale di circa 800mila euro. Una volta acquisiti tutti i nominativi, i finanzieri li hanno poi confrontati con quelli forniti dall’Inps di Cosenza e dalla sede romana. Adesso bisognerà attendere la conferma delle accuse per tutti gli indagati: il passo successivo sarà quello di attivare le procedure per recuperare le somme indebitamente acquisite.



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