“Vanessa e Greta vogliono tornare in Siria? Prima restituiscano agli italiani tutti i soldi che lo Stato ha speso per loro”. Così Giorgia Meloni commenta le parole di Vanessa Marzullo, intenzionata a tornare prima o poi in Siria con l’altra volontaria rapita e poi liberata insieme a lei, Greta Ramelli. “E, vista la scelta consapevole delle due – aggiunge su Facebook la leader di Fratelli d’Italia – mi auguro che questa volta, in caso di nuovo rapimento, il governo non voglia pagare un nuovo riscatto”.
“Possiamo aprire una sottoscrizione per pagare loro il biglietto di sola andata?”. Così Matteo Salvini ha commentato la recente intervista rilasciata da Vanessa Marzullo a La Repubblica in cui la volontaria liberata nel gennaio scorso ha detto di voler tornare in Siria insieme a Greta Ramelli. “Perseverare è diabolico – ha detto il leader della Lega Nord ai microfoni di Radio Padania – Non so se ci sono o ci fanno. Ragazze, fate volontarie sotto casa vostra e se volete andare in zona di guerra firmate una bella liberatoria, e la fate firmare anche alla mamma e al papà per cui non siano i cittadini italiani a rimetterci un centesimo di euro se andate a fare quello che potreste fare sotto casa vostra”.
“Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Greta torneremo ad aiutare il popolo siriano”. A parlare è Vanessa Marzullo, intervistata da La Repubblica più di due mesi dopo la liberazione avvenuta il 15 gennaio scorso. Le due volontarie erano state rapite dagli jihadisti il 31 luglio 2014 ad Aleppo. “Chi ha lavorato con noi in questi anni sa quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Quanto ci siamo spese per la Siria”, spiega Vanessa. “Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: ‘Assistenza sanitaria Siria’. E’ dal 2012 che aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente”. La giovane nega di aver mai avuto contatti con i miliziani: “Non è assolutamente vero, perché abbiamo avuto contatti solo con la popolazione civile”. Anche la notizia sulla “distribuzione da parte nostra di un kit di salvataggio per i combattenti è quindi del tutto fantasiosa e offensiva”. Infine Vanessa ha voluto rispondere a chi le ha detto che dovevano partire con l’Onu: “Ma di cosa stiamo parlando? Sono giovane non ho niente da insegnare a nessuno. Ma mica vai con l’Onu a portare punti. Non funziona così”.