Se Massimo Bossetti tornasse a casa, “il vero colpevole salterebbe fuori”. Lo ha detto Laura Letizia Bossetti, sorella del carpentiere arrestato il 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, intervenuta oggi alla trasmissione di Rai Uno “La vita in diretta”. “Per me massimo è stato incastrato, si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, perdeva sangue dal naso e qualcuno ci ha lavorato su”, ha detto la donna che si è sempre detta convinta dell’innocenza del fratello. Sempre lei in questi mesi ha dichiarato di aver subito quattro aggressioni, di cui due molto violente, ma gli inquirenti sembrano non credere alle sue versioni. Inoltre, nella recente puntata di “Domenica Live” sono state mostrate alcune foto, attualmente in possesso dei carabinieri, che non mostrerebbero persone sospette nei luoghi e nei momenti da lei indicati.
Si terrà il 27 aprile l’udienza preliminare davanti al giudice Ciro Iacomino per discutere la richiesta di rinvio a giudizio depositata dal pm Letizia Ruggeri nei confronti di Massimo Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. Il giudice dovrà stabilire se disporre il rinvio a giudizio o emettere una sentenza di non luogo a procedere. Intanto è stato reso noto che un nuovo avvocato affiancherà Claudio Salvagni per difendere il carpentiere di Mapello: si tratta di Paolo Camporini, presidente della Camera penale di Como e Lecco. 49 anni, il legale è nato a Bergamo e risiede ad Erba. Chiedendo il rinvio a giudizio, il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha contestato a Bossetti due aggravanti: aver “adoperato sevizie e aver agito con crudeltà” e quella di aver “approfittato di circostanze di tempo (in ore serali/notturne), di luogo (in un campo isolato) e di persona (un uomo adulto contro un’adolescente di 13 anni) tali da ostacolare la pubblica e privata difesa”.