Cerca di difendersi dicendo che non voleva uccidere, ma solo spaventare. Roberto Costelli, 39 anni, ex paracadutista e attualmente disoccupato, abitante in provincia di Bergamo, ha confessato l’omicidio di Roberto Pantic, un rom di 43 anni morto nella notte del 21 febbraio scorso, ucciso da un colpo di pistola alla nuca. Il rom è morto nel suo camper dove viveva con la moglie e dieci figli. L’ex parà dice che era stufo degli zingari, sporcavano e rubavano li voleva spaventare per obbligarli ad andarsene via. E invece lo ha ucciso. Costelli da due anni si era licenziato, lavorava in un cantiere, per assistere la madre malata. Nega di aver agito per razzismo, ma sulla sua pagina facebook tanti sono i messaggi in questo senso: “zingari, rom e tante razze di m… del genere””, “una bella fossa comune per sotterrare vivi ste cazz di extraterrestri”. Era soprattutto infastidito che i rom si fossero messi con i loro camper in uno spiazzo vicino al fiume Oglio, si dichiara ambientalista convinto, loro sporcavano e lui cercava di tenere pulito ha detto agli inquirenti. Dopo aver sparato, pensava di non aver ucciso nessuno, poi ha letto la notizia sui giornali. In casa dell’ex paracadutista la polizia ha trovato 17 piante di marijuana e 13 chili di sostanze stupefacenti.