Il 5 marzo è il giorno dedicato alla commemorazione di Sant’Adriano di Cesarea, giovane martire cristiano considerato come santo dalla Chiesa cattolica. Della sua vita ci sono rimaste ben poche informazioni. Non si ha neanche una minima idea di quando potesse essere nato e non si conoscono le sue vere origini. Della sua esistenza adolescenziale non si sa nulla, né tantomeno conosciamo il suo grado di istruzione e il suo percorso che lo ha condotto verso la fede. Di certo, ci sono state tramandate molte più notizie riguardanti la sua morte, che dovrebbe essere stata molto cruenta e terribile, soprattutto a causa del periodo storico nel quale è stata ambientata. In quel tempo, l’imperatore romano Diocleziano adottava una politica fermamente repressiva nei confronti di qualsiasi tipologia di religione. Ovviamente, i più perseguitati erano i fedeli appartenenti alla professione cristiana, contro i quali l’imperatore mise in atto uno dei genocidi più spietati di ogni tempo. Tra il 303 e il 311, numerosi furono i cristiani deceduti in seguito a tali angherie, anche se il Cristianesimo non fu assolutamente debellato fu destinato a diventare la religione ufficiale dell’intero Impero Romano, eliminando a poco a poco le varie eresie pagane. Tutto ciò fu reso possibile anche grazie all’Editto di Milano, eseguito nel 313. Sant’Adriano di Cesarea fu uno dei protagonisti di tali repressioni, così come fu narrato da Eusebio. Il giovane cristiano si diresse verso l’omonima cittadina della Palestina con lo scopo di aiutare gli altri fedeli della zona. Il ragazzo era stato intimato dall’Impero di recedere dai suoi propositi e di abiurare ad ogni costo la propria fede, ma decise di non rispondere a tali comandi e fu destinato ad una morte certa. Adriano ed Eubulo, un altro giovane che partì insieme a lui, furono immediatamente scoperti dalle autorità e non ebbero alcuna paura di professare la propria religiosità. Tutto avvenne, per l’appunto, il 5 marzo del 309, considerato come il sesto anno della persecuzione contro i cristiani. Inoltre, il 5 marzo era il giorno della cosiddetta festa della Fortuna, istituita dall’imperatore Firmiliano. Adriano ed Eubulo furono immediatamente gettati in pasto ad alcune bestie feroci, con il primo che fu ripetutamente azzannato da un feroce leone. Dopo tante ferite, il giovane fu definitivamente infilzato da una spada insieme proprio ad Eubulo. Secondo alcune fonti provenienti dall’antica Grecia, in realtà Adriano si chiamava Giuliano, mentre per il Martirologio Gerominiano il vero nome di Eubolo era Euvolo. Sant’Adriano di Cesarea è stato subito considerato come un martire e viene venerato come patrono dei corrieri. La sua icona viene rappresentata dalla raffigurazione di una semplice palma, storico simbolo di pace e di fratellanza.



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