Sant’Alessandro è il santo che, il primo aprile, viene festeggiato. San Alessandro di Sicilia, nasce proprio in questa terra, ed inizialmente non pensava affatto a divenire servo del Signore, ma una volta raggiunta la maggior età, decise di sua spontanea volontà di entrare nel convento Mercendario. Da quel momento in poi, la vita di Alessandro di Sicilia cambio radicalmente: il lavoro, la preghiera e l’aiutare il prossimo furono tutti comportamenti che vennero messi in pratica dal giovane, che si adattò velocemente alla sua nuova vita. Non è ben chiaro da quale casta provenisse Alessandro, ma è chiaro il fatto che il giovane si impegnò tantissimo per potersi distinguere, lavorando appunto e seguendo alla lettera gli insegnamenti del Signore. Alessandro, dalla Sicilia venne mandato in Sardegna, ma non per punizione come si pensava in quel periodo, ma al contrario, per poter diffondere anche sull’isola sarda la parola del Signore. Anche in questo caso, il lavoro di Alessandro fu veramente inattaccabile, ovvero fu perfetto: Alessandro infatti, una volta giunto al convento di Bonaria, riuscì a farsi apprezzare tantissimo da parte dei suoi nuovi fratelli, i quali si rivolgevano a lui per apprendere il modo di fare e nuovi metodi per vivere al meglio la propria vita col Signore. Alessandro dunque venne apprezzato anche in Sardegna, ed è per questo che venne mandato in Africa: lo scopo della missione che gli venne affidata fu quello di convertire e redimere le varie persone che abitavano in quella terra pagana, dove spesso accadevano dei fatti tutt’altro che umani e cristiani. Alessandro non si tirò di certo indietro, ed anzi, accettò immediatamente questa nuova missione, in quanto quella era la volontà del Signore che gli veniva comunicata, e dunque essendo lui un suo fedele, non avrebbe potuto fare altro se non obbedire senza protestare. Alessandro giunse dunque in Africa, ma la situazione fu per lui tutt’altro che semplice: erano infatti tantissime le persone, schiavi compresi dunque, che predicavano la parola di Maometto, e che non accettavano altre parole da parte degli estranei. Alessandro si impegnò tantissimo per cambiare il modo di vivere e pensare di quelle persone, senza però riuscirci: il futuro santo fece l’errore di parlare con uno schiavo rinnegato, che lo accusò ingiustamente di atti che andavano contro la loro religione. Essendo maomettano, lo schiavo venne ascoltato e gli venne data immediatamente ragione, mentre Alessandro non venne preso in considerazione. Ad Alessandro venne data la pena capitale, ovvero venne arso vivo di fronte al palazzo del re Muley Maomet, e tutti coloro che assistettero a tale esecuzione si divertirono e festeggiarono. Alessandro divenne Santo attorno al 1317, e fu il primo martire che provenne dal convento di Bonaria a Cagliari.



Leggi anche

Sant'Angela da Foligno, 4 gennaio 2025/ Oggi si ricorda la mistica la cui vita è raccontata nel LiberSantissimo Nome di Gesù, 3 gennaio 2025/ Il Figlio di Dio e il suo nome come dogma di fede nella Trinità