E’ di poche ore fa la notizia che Raffele Santoro, il poliziotto che ha salvato la vita a una neonata trovata in un cassonetto, ha intenzione di chiedere l’adozione della stessa bambina a cui è stato dato il nome di Emanuela. Il poliziotto di Castel Volturno, cittadina in provincia di Caserta, ha raccontato gli attimi concitati del ritrovamento sottolineando come, durante le ore di servizio, si sia accorto della presenza della neonata in prossimità di un cassonetto della spazzatura. Per la salvezza della bambina è stato fondamentale il massaggio cardiaco praticato dal poliziotto, permettendole perciò di rimanere in vita fino all’arrivo in ospedale. Il poliziotto, ha poi rimarcato di aver imparato la pratica del massaggio cardiaco per via della tragica esperienza personale vissuta per suo figlio Nicola, morto prematuramente per via una grave malformazione cardiaca. Raffale Santoro ha quindi spiegato all’AdnKronos il perché della richiesta di affido della piccola Emanuela “Ho pensato subito che era mio figlio morto che mi stava aiutando… A casa c’è un vuoto incolmabile e l’altro mio figlio Aldo di otto anni appena ha sentito della storia di Emanuela mi ha chiesto: papà devi portarla a casa”. Infine, l’uomo ha evidenziato di aver dato mandato al proprio legale di avviare le pratiche per l’affido. 



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