Una sentenza che farà discutere a Reggio Emilia, dove il tribunale ha dato il via libera a una donna di 35 anni all’impianto di un embrione congelato prima che il suo compagno morisse a causa di un tumore ai polmoni. La coppia si era conosciuta nel 2002 e negli anni successivi aveva cercato di avere un figlio, ma senza riuscirci. I due hanno quindi avviato la procedura della procreazione assistita presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ma poco dopo all’uomo è stato diagnosticato un cancro ai polmoni in fase terminale: “E’ morto in estate – ha raccontato la donna a Il Resto del Carlino che ha riportato la vicenda – Subito dopo ho chiesto ingenuamente di poter iniziare subito l’iter, ma mi è stato detto che era necessario il consenso di entrambi i genitori. Sono stati i medici stessi a consigliarmi di rivolgermi ad un legale. Le avvocatesse, vista la delicata situazione, temevano tempi lunghi, soprattutto perché si tratta di un tema dibattuto da anni, ma abbiamo lottato insieme e ce l’abbiamo fatta, anche perché il giudice ha valutato il lato umano della vicenda”. Nella sentenza, i giudici hanno scritto che “nell’ipotesi di embrioni crioconservati, ottenuti con consenso di entrambi i componenti della coppia, di cui uno successivamente sia deceduto, gli articoli (…) non costituiscono limite alla esplicazione del diritto della donna ad ottenere il trasferimento degli embrioni”.



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