Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di San Giovanni Paolo II, protagonista di uno dei più lunghi e intensi Pontificati della storia della Chiesa. Karol Josef Wojtyla nasce nel 1920 a Wadowice, in Polonia, e a soli nove anni deve affrontare la morte della madre causata da una insufficenza renale. Durante i suoi studi universitari a Cracovia, Karol impara circa undici diverse lingue, quelle ufficiali degli Stati accanto alla Polonia, dall’italiano allo spagnolo fino al francese e all’ucraino. Poco dopo la morte del padre nel 1941, Karol Wojtyla viene investito da un furgoncino bellico tedesco, data la situazione di guerra: per due settimane non dà segni di vita nell’ospedale dove viene assistito. La sopravvivenza al brutto incidente, spiegherà il Papa in seguito, sono state per lui simbolo di una forte chiamata dal Signore.



Il 6 agosto 1944, con la Rivolta di Cracovia, la Gestapo tedesca rastrella tutte le case della città per deportare i giovani polacchi: Karol si salva per miracolo nascondendosi nella sua camera, per poi fuggire e rifugiarsi nell’Arcivescovado, dove i seminaristi e i preti riuscirono a resistere fino all’abbandono da parte dei tedeschi della città. Da quel momento in poi la carriera ecclesiastica di Papa Giovanni Paolo II inizia a dare forti segni: dopo essere stato ordinato sacerdote diventa vescovo ausiliare ed arcivescovo nel giro di diciassette anni. In seguito alla partecipazione al suo primo Conclave da cardinale, quando viene eletto Papa Luciani, Karol Wojtyla non fa quasi tempo a tornare in Polonia visto il brevissimo Pontificato di Giovanni Paolo I: con stupore di tutti, il 16 ottobre 1978 Karol viene nominato Papa. Nel suo breve discorso introduttivo pronuncia la celebre frase “Se sbaglio mi corrigerete” che scatena il lungo e caloroso applauso dei migliaia di fedeli riuniti in piazza Vaticano che subito si sentono legati al Papa straniero.



Durante il suo lungo Pontificato Papa Giovanni Paolo II apporta innovativi e apprezzati cambiamenti al Vaticano e al modo di procedere della Chiesa cattolica: in primo luogo si può sottolineare l’alleggerimento di tutte le cerimonie ufficiali papali. Già nel giorno della cosiddetta incoronazione fece a meno della usuale forma del Plurale maiestatis, riferendosi invece a se stesso con il semplice pronome “io”; inoltre non richiese una grande e sfarzosa Prima Messa di Pontificato.

In pochi anni dalla nomina, un killer professionista turco di nome Mehmet Ali Agca attenta alla vita del Pontefice, che rimane in vita per miracolo: i due si incontreranno in carcere e Papa Giovanni Paolo II riferirà di aver concesso il perdono al suo attentatore, che secondo alcune fonti sarebbe stato inviato direttamente dall’Unione Sovietica. Negli Anni Novanta il Pontefice inizia a viaggiare, una cosa al tempo unica nella storia papale da Pietro apostolo: istituisce le GMG, ovvero le Giornate Mondiali della Gioventù, per continuare nel piano di avvicinamento ai giovani istituito nel Concilio Vaticano II.



Con l’avvento degli anni Novanta il Papa inizia ad accusare i primi problemi di salute: si ammala di Parkinson e di artrosi, che lo costringono a usare una sedia a rotelle negli ultimi anni di Pontificato. Il 2 aprile 2005 Papa Giovanni Paolo II muore in ospedale dopo un mese e mezzo di ricovero. Karol Wojtyla viene poi beatificato e in seguito canonizzato insieme a Papa Giovanni XXIII dall’attuale Pontefice Jorge Bergoglio.