Il giovedì santo, che viene festeggiato come l’ultima cena del Signore, che avviene il 2 di aprile, è un evento che viene suddiviso in due parti ben distinte, e che racchiude in sé dei significati veramente importanti. Il primo atto che viene effettuato la mattina consiste nel benedire l’olio del crisma: esso è quello che viene utilizzato nei riti sacri del battesimo, comunione e degli altri, ed i vescovi di tutte le cattedrali, la mattina del 2 aprile, effettuano tale operazione. Successivamente, tutti i vescovi e sacerdoti della parrocchia si riuniscono nella cappella, e celebrano gli ultimi momenti della vita del Signore, ovvero la Passione, la Morte e la Resurrezione. Questa prima fase della giornata dunque è dedicata a ripercorrere la vita del Signore, che nella sera verrà tradito da parte del suo apostolo Giuda Iscariota. La sera invece, viene celebrata l’ultima cena del Signore, ovvero la Cena Domini, quella nella quale venne appunto tradito. Secondo la tradizione, questa cena è composta da carne d’agnello e da pane non di grano, ovvero l’Azzimi: secondo il Vangelo, Gesù ed i suoi apostoli cenarono secondo questa particolare tradizione, e più volte il figlio di Dio fece intendere che quella notte sarebbe accaduto un qualcosa di sconvolgente. Il Signore infatti, come primo gesto, decise di lavare i piedi ai suoi dodici apostoli, per rimuovere da loro il peccato, e loro rimasero sorpresi da tale gesto. Successivamente, Gesù prosegui coi suoi discorsi, ma non rivelò mai chi lo avrebbe tradito, mantenendo dunque tale segreto, fino al momento in cui Giuda decide di abbandonare la tavola dove la cena è stata consumata. Dopo la cena, Gesù ed i suoi apostoli si recarono nei campi degli ulivi, dove il figlio di Dio pregò fino al momento del tradimento di Giuda, svegliando gli apostoli e spiegando loro di essere forti ed evitare le tentazioni del demonio, visto che questo colpisce la carne, ovvero la parte debole di ogni uomo presente sulla Terra. Dal momento del tradimento si festeggia la Passione del Signore, con campane che stanno in silenzio e pochissime liturgie, in quanto il Signore è stato appunto tradito da un suo fratello. Segue poi il giorno del Venerdì Santo, dove la carne deve essere evitata. Il giovedì dunque si celebrano diversi avvenimenti importanti della vita del Signore, il quale trascorre le ultime ore assieme ai suoi fidati discepoli, perdonando comunque Giuda seppur questo lo abbia tradito per poche monete. La celebrazione della sera dunque è leggermente più lunga, dato che questa deve ripercorrere tutti i momenti più importanti dell’ultima cena di Gesù, quella che appunto precede la giornata di Pasqua, ovvero della resurrezione del Signore Gesù.