Proseguono le ricerche nel Mediterraneo dei corpi delle vittime e di eventuali sopravvissuti dopo che un peschereccio si è ribaltato nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia. Il bilancio è pesantissimo: al momento sono appena ventotto i superstiti recuperati, mentre un testimone sopravvissuto alla tragedia ha fatto sapere che a bordo erano presenti almeno 950 persone, tra cui una cinquantina di bambini e circa duecento donne. Se il bilancio dovesse essere confermato, sarebbe la più grave tragedia del mare dal Dopoguerra, anche peggiore della strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 366 persone. “Alle ore 7.30 resta ancora confermato il bilancio del naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nelle acque libiche. 28 le persone salvate”, ha fatto sapere questa mattina la Guardia costiera, mentre nel porto de La Valletta sono iniziate le operazioni di sbarco dei 24 cadaveri già recuperati dalla nave Gregoretti. Dopo l’appello di Matteo Renzi, è stata convocata per oggi pomeriggio a Lussemburgo una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e degli Interni europei: per l’Italia saranno presenti il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello dell’Interno Angelino Alfano. “Bisogna impedire che il mare diventi un cimitero. Bisogna intervenire in Libia alla radice. Fare il blocco navale in acque internazionali rischia di diventare il servizio taxi agli scafisti”, ha detto Renzi stamattina ai microfoni di radio Rtl 102.5. “Contro gli scafisti è possibile un’operazione condivisa in Europa, ma mirata. Ci sono tutte le condizioni per farlo”.