Sono almeno 800 i migranti che hanno perso la vita nel tragico naufragio avvenuto nella notte tra sabato e domenica nel Canale di Sicilia. Lo hanno confermato i rappresentanti dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, precisando invece che i sopravvissuti sono originari del Mali, del Gambia, del Senegal, della Somalia, dell’Eritrea e del Bangladesh. Tra questi ci sarebbero anche quattro minori. Si inizia intanto a delineare la dinamica dell’accaduto: secondo gli inquirenti, l’imbarcazione sarebbe entrata in collisione con il mercantile King Jacob che si trovava nella zona per prestare i primi soccorsi. L’impatto sarebbe avvenuto dopo che uno dei due scafisti ha pilotato con poca attenzione nel tentativo di nascondersi. Entrambi sono stati comunque arrestati, come annunciato nella notte dal ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Sono stati fermati i due scafisti dell’imbarcazione affondata: si tratta del comandante, tunisino, e di un suo assistente, siriano”, ha detto, aggiungendo che nel porto di Catania è arrivata “una nave della Capitaneria con a bordo i superstiti del naufragio. Sulla nave, la Polizia di Stato ha svolto interrogatori e confronti che hanno consentito alla Procura della Repubblica di Catania di individuare e disporre il fermo dei due scafisti”.