Il 23 aprile la Chiesa Cattolica Romana festeggia e commemora San Giorgio Martire, che peraltro viene considerato dai musulmani come un profeta. Sulla vita di San Giorgio non si hanno notizie certe, tuttavia ne sono arrivate diverse ai nostri giorni tramite gli scritti di natura religiosa. Secondo alcuni di questi documenti San Giorgio dovrebbe essere nativo della Cappadocia in un giorno del quale non si ha certezza assoluta ma che dovrebbe cadere in un range temporale che va dal 275 dopo la nascita di Gesù Cristo fino ad un massimo pari all’anno 285. Nacque in una famiglia che era diventata devota delle religione cristiana il che permise allo stesso San Giorgio di essere educato seguendo i crismi del cristianesimo. Nonostante l’ambiente nel quale ebbe modo di crescere, San Giorgio diventato un giovane uomo decise di lasciare la Cappadocia per recarsi in Palestina dove si arruolò all’interno dell’esercito romano che ovviamente a quel tempo obbediva ai dettami dell’Imperatore che era all’epoca Diocleziano. San Giorgio dopo un breve periodo di addestramento, divenne immediatamente un valente soldato, mettendo in belle mostra tutte le proprie capacità nella lotta e di natura fisica. La sua eccezionale bravura era indubbia tant’è che lo stesso Diocleziano lo volle tra i componenti della sua guardia del corpo. Ovviamente, San Giorgio nonostante combatteva per l’imperatore non perse di vista la propria fede che anzi era molto viva nel proprio animo e questo lo portò ben presto a diventare un martire. Sulla vicenda del martirio di San Giorgio ci sono due correnti di pensiero. Una prima, che è anche quella maggiormente accreditata, indica nell’imperatore Diocleziano il responsabile del martirio mentre una seconda ipotesi vede quale responsabile Daciano, imperatore dei Persiani. Prendendo per buona quella di Diocleziano, San Giorgio decise di rendere pubblica la propria fede cristiana il che lo mise in una posizione abbastanza pericolosa visto che l’Imperatore è stato uno dei più feroci oppositori del cristianesimo tant’è che decise di indire una riunione nella quale parteciparono ben 72 re, per valutare quali fossero le iniziative per fermare la diffusione della religione cattolica. Diocleziano chiese a San Giorgio un gesto di conversione verso il paganesimo ed ottenendo un rifiuto secco e deciso, fece in modo che potesse soffrire le più grandi pene. Torturato e quindi gettato in carcere, San Giorgio in questo luogo ebbe la visione di Dio che gli predisse un periodo di grande sofferenza per lui della durata di sette anni. Tra le torture che dovette subire, una delle più terribili fu quella nella quale il suo corpo venne tranciato in due per mezzo di una ruota sulla quale erano stati posizionati dei chiodi e spade. La leggenda parla di una resurrezione da parte di San Giorgio dopo la quale si parla di un suo ingresso in uno dei principali tempi pagani dove con il solo soffio riuscì a buttare a terra le statue inneggianti agli dei pagani. San Giorgio venne nuovamente catturato dai soldati dell’imperatore Diocleziano e condannato a morte per decapitazione nell’anno 303. Tuttavia prima che venisse decapitato, San Giorgio pregò Dio affinchè Diocleziano e tutti i 72 re che avevano varato quel piano di lotta al Cristianesimo, venissero inceneriti: cosa che sembra avvenne prima dell’esecuzione della propria condanna a morte. San Giorgio oggi è il Santo Patrono di tantissime città e cittadine sparse per tutta Europa e non solo (tra cui anche l’Inghilterra ed il Portogallo), nonché protettore di arcieri, cavalieri, soldati, alabardieri ed armaioli.