Ferruccio De Bortoli ha lasciato il Corriere della Sera con un editoriale con il botto, in cui si è lasciato andare come raramente fatto. Il presidente del consiglio Matteo Renzi è un caudillo, un maleducato di talento e l’Italicum una legge sbagliata che Mattarella non deve firmare. Ecco qua il commento di De Bortoli. Poi si lascia andare a qualche commento sulla sua dirigenza ormai finita: “Il Corriere non è stato il portavoce di nessuno, tantomeno dei suoi troppi e litigiosi azionisti. Non ha fatto sconti al potere, nelle sue varie forme, nemmeno a quello giudiziario. Ha giudicato i governi sui fatti, senza amicizie, pregiudizi o secondi fini. E proprio per questo è stato inviso e criticato”. Si definisce libero e indipendente anche da quelli che ormai sono i suoi ex azionisti del giornale: non hanno digerito alcune inchieste finanziarie e giudiziarie che abbiamo fatto, scrive, così come alla procura di Milano non è piaciuto il modo con cui è stato trattai il caso Bruti-Robledo. Non importa dice: “In questo Paese, di modesta cultura delle regole, l’informazione è considerata da gran parte della classe dirigente un male necessario. Uno dei tanti segni di arretratezza”.