Hanno cominciato a litigare al punto che sono dovuti instervenire i secondini, invitandoli ad abbassare la voce. È quanto accaduto ieri – secondo quanto riportato da diversi organi di stampa – in carcere ad Agrigento tra Veronica Panarello, dentenuta con l’accusa di aver ucciso il figlio Loris di otto anni il 29 novembre scorso a Santa Croce (Ragusa), e il marito Davide Stival. La donna gli aveva telefonato chiedendogli di andarla a trovare perché aveva cose importanti da dirgli. Così l’uomo ha acconsentito, ma quando la madre di Loris ha continuato a dirsi innocente, hanno cominciato a litigare. Più di una volta sono dovuti intervenire i secondini, poi i due hanno ripreso a discutere per circa un’ora e mezza. Adesso si rivedranno in tribunale dei minori il prossimo 21 aprile: i giudici in quell’occasione daranno l’incarico allo psichiatra Gioacchino Gugliotta di fare la perizia genitoriale e valutare l’attitudine di Veronica Panarello a fare la madre all’altro figlio di quattro anni. Risale a un mese fa infatti la sospensione della patria potestà alla donna e ai suoi genitori, impedendogli di fatto di vedere il fratellino di Loris, che è stato affidato al padre, nominato tutore unico, e alla nonna paterna. «Non so perché la mia assistita abbia voluto incontrare il marito. Ha colto di sorpresa anche me ma non ci trovo nulla di stupefacente», ha commentato così il legale di Veronica, Francesco Villardita, l’incontro tra marito e moglie in carcere. Intanto il prossimo 29 maggio si terrà l’udienza del ricorso per la scarcerazione della donna davanti alla prima sezione della Cassazione. (Serena Marotta)



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