E’ morto nella notte tra Pasqua e il lunedì dell’Angelo Giovanni Berlinguer: classe 1924, era fratello dello storico segretario del Partito Comunista Italiano, Enrico, e cugino del Ministro della Pubblica Istruzione (tra il 1996 e il 2000), Luigi. Anche Giovanni Berlinguer è stato protagonista di una importante carriera politica, ricoprendo la carica di Deputato nella sesta, settima ed ottava legislatura, e di Senatore della Repubblica nella nona e nella decima legislatura. Giovanni Berlinguer era nato a Sassari, e al contrario del fratello Enrico, la sua prima e principale carriera non l’aveva visto muovere passi concreti nel mondo della politica, bensì nella medicina. Laureatosi a Roma, aveva ottenuto l’abilitazione come docente a metà degli anni Sessanta, per poi andare ad insegnare medicina sociale nella città natale in Sardegna.



E’ in questi anni che la sua esperienza politica all’interno del Partito Comunista Italiano (nel quale faceva parte del Comitato Centrale), inizia ad arricchirsi di episodi significativi, fino alla prima elezione come Deputato, nel 1972. La sua presenza alla Camera si prolungherà per undici anni, fino a quando, nel 1983, sarà eletto Senatore nella circoscrizione sarda, per essere poi confermato quattro anni dopo nella circoscrizione toscana. Negli anni Ottanta l’attività politica di Giovanni Berlinguer raggiunge l’apice: oltre alla carica di Senatore ricopre infatti anche quella di consigliere comunale al Campidoglio. Sarà anche una delle figure di spicco nella fase di transizione che accompagnerà il PCI alla trasformazione prima in Partito Democratico della Sinistra (PDS), e poi in Democratici di Sinistra (DS). Alla fine degli anni Novanta Giovanni Berlinguer si distinguerà a capo di una corrente marcatamente di sinistra dei DS, “Per Tornare a Vincere”, con la quale avanza la sua candidatura a segretario dei Democratici di Sinistra nel congresso del 2001. La carica andrà a Piero Fassino, ma Berlinguer otterrà un eccellente consenso interno al partito, con oltre un terzo delle preferenze. In questi anni non si spegne però la sua attenzione dedicata al mondo della medicina e della ricerca, pubblicando diversi saggi e ricevendo importanti riconoscimenti anche in seno all’Unesco e all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Pur mantenendo una linea, per quanto orientata a sinistra, improntata all’unità del partito e alla moderazione, in un momento delicato per i DS che tra il 2002 e il 2006 si trovano a raccogliere risultati elettorali controversi, per Giovanni Berlinguer si consuma uno strappo al momento dell’ennesima trasformazione. I DS confluiscono infatti nel Partito Democratico, ma alla fine del 2007 Giovanni Berlinguer decide di ‘smarcarsi a sinistra’, e di fare il suo ingresso nel nuovo soggetto costituito da Fabio Mussi, ‘Sinistra Democratica’. La stagione del Partito Democratico non si aprirà dunque mai per l’ormai ex senatore, che con ‘Sinistra Democratica’ resterà però nei gruppi della Sinistra Europea, dove nel 2004 era stato eletto al Parlamento Europeo ricevendo quasi duecentomila preferenze, diventando così il deputato più avanti degli anni nell’aula di Strasburgo. A ottant’anni Giovanni Berlinguer si tufferà però anima e corpo nella nuova avventura, entrando a far parte di diverse commissioni, quella per la cultura alla luce del suo passato accademico, e quella per la sanità considerando la grande esperienza in campo medico. L’attività di europarlamentare andrà per lui avanti fino al 2009, anno in cui entra formalmente in pensione, evitando incarichi ufficiali e partecipando solo ad eventi e conferenze, continuando però a ricevere una grande quantità di riconoscimenti alla luce dell’illustre doppio percorso, medico accademico e politico compiuto nel corso della sua vita. Roma, quella che con Sassari può essere considerata la città di appartenenza di Giovanni Berlinguer, tributerà l’ultimo saluto all’ex Deputato e Senatore nella giornata di martedì 7 aprile, in cui in Campidoglio sarà allestita la camera ardente, dalla prima mattina (ore otto) fino alla serata (ore venti), aperta al pubblico che vorrà ricordare questo storico esponente della sinistra italiana. La salma, già arrivata nel giorno di Pasquetta nelle sale del Comune di Roma, è stata accolta dall’attuale Primo Cittadino della Capitale, Ignazio Marino.

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