Il 7 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare istituita dall’Organizzazione Mondiale della Salute nel 1948. “From farm to plate, make food safe” (“Dalla fattoria alla tavola, rendiamo il cibo sicuro”) è lo slogan lanciato quest’anno insieme alle cifre relative alle malattie di origine alimentari (oltre duecento) che hanno generato nel mondo 582 milioni di malati e di questi 351 mila sono deceduti. Colpa dell’inquinamento globale che si ripercuote sulle acque, nell’aria e nel terreno. Colpa dei pesticidi e degli anabolizzanti somministrati agli animali. Colpa dell’inquinamento marino e delle manipolazioni effettuate nei cibi pronti per renderli più sapori ed aumentarne la data di scadenza. A causa dell’aumentata produzione di cibo industriale e del commercio globale, senza un adeguato sistema di controllo, sono aumentate le possibilità di contaminazione da batteri, virus e sostanze chimiche. La salmonella, l’Escherichia Coli e Norovirus sono i maggiori responsabili dei contagi attraverso i generi alimentari. E’ da poco apparsa la notizia di un nuovo ceppo d virus, resistente ai comuni antibiotici, che potrebbe mettere a rischio la vita di oltre 80 milioni di persone nel mondo. L’Unione Europea ha stabilito delle linee guida generali per fronteggiare il fenomeno dei contagi da parte degli alimenti. Riguardano una serie di imposizioni che abbracciano l’intero ciclo della catena alimentare. In sintesi le regole principali sono: 1) Elevati livelli di sicurezza per i generi alimentari ed i mangimi. 2) Maggior benessere, quindi stato salutare, per gli animali e maggior tutela per le piante. 3) Informazioni chiare e dettagliate sull’origine dei prodotti alimentari, sul loro contenuto ed il loro utilizzo.



Nulla deve essere più lasciato al caso. La sicurezza alimentare impone rigidi controlli e parametri adeguati per ogni singola nazione. E’ stata anche divulgata una nuova guida riferita ai piani di autocontrollo per la preparazione e la somministrazione di alimenti e bevande nelle manifestazioni e nelle feste popolari. Insomma si dice addio ad ogni vecchia, ma non genuina, usanza adottata fino ad oggi. Niente più barbecue improvvisati da venditori ambulanti, cibo da strada venduto su banchi di fortuna montati per l’occasione e bibite preparate senza un ‘opportuna documentazione degli ingredienti. Anche per i cittadini consumatori l’OMS ha preparato un documento con cinque punti fondamentali a prevenire il generare di malattie di origine alimentare.



Al primo posto troviamo il consiglio di una maggiore abitudine alla pulizia in genere. Poi la separazione degli alimenti crudi da quelli cotti e a seguire la cottura dei cibi in maniera adeguata utilizzando acqua e materie prime di origine certa. Infine la conservazione degli alimenti alla giusta temperatura. In America, dove ogni anno 128 mila persone subiscono ricoveri per problemi dovuti ad infezioni alimentari, già da tempo il governo ha attuato delle misure atte a contrastare, per esempio, il fenomeno dell’obesità dovuto al consumo di cibi preconfezionati e realizzati con materie prime di dubbia provenienza. Adesso sta intensificando anche i controlli sulle esportazioni dei loro prodotti. Anche la Francia si è associata alle celebrazioni per la Giornata della Sicurezza Alimentare organizzando convegni e dibattimenti a tema. L’inghilterra e la Germania hanno aderito ai protocolli d’intesa sulla sicurezza alimentare nel mondo, intensificando i controlli alle dogane su tutti le derrate alimentari provenienti dai diversi paesi, sia per quanto riguarda l’importazione che l’esportazione.

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