“Il tempo è un bene prezioso. Perciò viviamo come se dovessimo morire oggi, vigilando da uomini saggi”. Sono le parole di Josef Toufar, parroco di campagna vissuto sotto il regime comunista in Cecoslovacchia, la cui vita è raccontata nel libro “Come se dovessimo morire oggi” (Itaca) di Milos Dolezal. L’11 dicembre del 1949, nella piccola chiesa del villaggio boemo di Cíhošt’, la croce collocata sul tabernacolo inizia inspiegabilmente a muoversi durante la messa celebrata da padre Toufar. Il parroco viene accusato di aver inscenato il miracolo ed è arrestato dalla Polizia segreta cecoslovacca. Morirà il 25 febbraio 1950 dopo oltre un mese di torture e la Chiesa ceca ne ha avviato la causa di beatificazione. Come si legge oggi sul periodico cattolico Tracce, “per padre Toufar ogni singola persona è unica e per essa dà tutta la sua vita”. Il parroco “darà la propria vita per Cristo destando frutti di fede che ancora oggi sono sorprendenti, e la darà difendendo la verità”. In nome della verità infatti non cede, “arrivando al punto di morire per le percosse subite”. Ed è proprio questo a vincere e a smascherare la menzogna del regime: “una vita nella verità, vissuta da un giovane parroco di campagna”.