“Concorrenza sleale” e “violazione della disciplina amministrativa che regola il settore taxi”. Con queste motivazioni il Tribunale di Milano ha deciso il blocco su tutto il territorio nazionale di Uber Pop, uno dei servizi forniti dall’app Uber. Ovviamente soddisfatto il Sindacato Artigiani Taxisti di Milano e Provincia (S.A.Ta.M.-CNA) che ricorda in una nota quanto disposto dal giudice: accogliendo il ricorso presentato nell’interesse di tutta la categoria degli operatori taxi regolari, il Tribunale di Milano ha accertato la concorrenza sleale posta in essere dalle società del Gruppo Uber nei confronti dei taxi e inibisce “in via cautelare ed urgente alle medesime l’utilizzazione sul territorio nazionale dell’app denominata Uber Pop”. E’ stata anche fissata a titolo di penale per il ritardo nell’attuazione dell’inibitoria la somma 20.000 euro “per ogni giorno di ritardo a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla comunicazione della presente ordinanza”, condannando le società del Gruppo Uber al rimborso delle spese di giudizio.
Hanno vinto i tassisti: da oggi UberPop non può più svolgere la sua attività considerata di concorrenza sleale nei confronti dei tassisti. Come si sa Uber, l’app di appartenenza di alcune multinazionali estere in uno dei suoi servizi permetteva a chiunque di registrarsi come autista e usare la propria macchina per trasportare clienti. I tassisti hanno fatto ricorso e il tribunale di Milano ha dato loro ragione: è stata vietata in tutto il territorio nazionale. Uber offre altri servizi anche essi contestati dai tassisti ad esempio fornisce una auto con autista a chi abbia bisogno di un passaggio a pagamento. Il magistrato ha disposto con provvedimento cautelare il blocco di Uber-Pop e l’inibitoria della prestazione del servizio in tutta Italia. Ha poi disposto che Uber avrà 15 giorni di tempo per adeguarsi all’inibitoria disposta, altrimenti scatteranno delle penali.