E’ più importante la data del 7 maggio 1945 o quella dell’8? Sicuramente tutte e due. La seconda guerra mondiale si stava concludendo con una manovra a tenaglia: da una parte, a occidente, le forze anglo americane, dall’altra, il fronte orientale, quelle russe. La mattina del 7 maggio a Reims il generale tedesco Alfred Jodl incontra i colleghi americani e firma il cessate il fuoco entro il giorno successivo. Il giorno dopo, 8 maggio, il generale Wilhelm Keitel davanti al generale russo Georgij Zukov firma la resa di Berlino. Il cerchio è completo e probabilmente la resa di Berlino ha significato simbolico maggiore. Così l’8 maggio 1945 esattamente settanta anni fa oggi si ricorda la fine della seconda guerra mondiale, un conflitto cominciato cinque anni e otto mesi prima che aveva provocato decine di milioni di morti e devastato l’intera Europa. Sul fronte asiatico la guerra sarebbe continuata fino al 15 agosto quando il Giappone accetterà di arrendersi agli americani. Alla Germania il conflitto sarebbe costato in tutto oltre sette milioni di morti, oltre cinque milioni i soldati e oltre due milioni i civili uccisi. In totale, in tutto il mondo, erano morte 71 milioni di persone: oltre 22 tra i militari, oltre 48 milioni tra i civili quelli che alla fine pagarono il prezzo più alto.