La Chiesa Cattolica e quelle Ortodosse venerano, il primo giugno 2015, San Giustino, martire cristiano. Giustino nacque a Flavia Neapolins, in Samaria, intorno all’anno 100 da santa Sinforosa e da Prisco. La famiglia era, quasi certamente, di origine latine o greche. Secondo alcuni teologi, il nucleo familiare si sarebbe trasferito in Palestina dopo che l’esercito romano aveva annientato gli Ebrei e raso al suolo il tempio di Gerusalemme. Giustino, in una delle sue tante opere, la maggior parte della quali andate perse, intitolata “Dialogo con Trifone”, un vero e proprio trattato sulla Verità, racconta di essere stato erudito al paganesimo e di aver ricevuto un’educazione filosofica.



Nel testo mette a confronto la filosofia ed il giudaismo con il cristianesimo. Questi studi alimentarono il suo desiderio di conoscere la verità su Dio, pertanto si avvicinò ai filosofi greci tra cui Platone. Inizialmente, frequentò la scuola peripatetica, senza trovare risposte alle sua domande, quindi si rivolse ad un filosofo pitagorico che lo invogliò a studiare la musica, la geometria e l’astonomia. Però, queste materie non riuscirono a colmare il suo desiderio di conoscere il mistero Dio, per cui frequentò una scuola platonica. Questa nuova dottrina lo portò a convincersi che ben presto le sarebbe stata d’aiuto per facilitargli la visione di Dio. Giustino, per meglio dedicarsi a questa filosofia, lasciò la città e si ritirò in un luogo isolato. Durante il periodo di emarginazione, il santo incontrò un vecchio con il quale iniziò un dialogo basato su Dio.



L’uomo trascinò Giustino a meditare sul fatto che i filosofi non potevano essere in grado di coniare un pensiero valido e senza errori su Dio, in quanto non lo avevano mai visto e tanto meno sentito. L’anziano lo fece ponderare sugli uomini di Dio ovvero i Profeti di Israele il cui compito era quello di profetizzare la parola del Creatore. Gli consigliò la lettura del Vecchio e del Nuovo Testamento. La conversazione con l’uomo condusse Giustino a convertirsi al Cristianesimo. A Efaso, nel 130, il santo venne battezzato e, da quel momento, iniziò ad educare i discepoli ed a divulgare il cristianesimo. Tra il 131-132, si recò a Roma con la finalità di far conoscere il Vangelo ai pagani. San Giustino si dedicò intensamente a lottare contro l’analfabetismo che alimentava, a suo giudizio, pregiudizi contro i cristiani. Il Santo viaggiò moltissimo in tutto l’Impero come predicatore. Fu sia un grande filosofo cristiano che uno scrittore, sono giunte a noi, la Prima e la Seconda Apologia dei cristiani, due testi con numerose citazioni prese dai Vangeli Sinottici. Nel primo scritto, indirizzato all’Imperatore Antonino Pio, Giustino criticò i tribunali romani per il fatto che consideravano motivo di condanna il solo essere membro di una famiglia cristiana . Inoltre difese, con tutte le sue forze, i cristiani.



Nel secondo, diretto al Senato Romano, inveì contro Crescente, un filosofo legato alle classi del potere, dichiarandolo un calunniatore. Questa sua dichiarazione, come confermato nell’Acta Sancti Iustini et sociorum, lo portò all’arresto per opera di Rustico ovvero il Prefetto di Roma e, successivamente, all’accusa di ateismo ovvero nemico dello Stato e dei suoi simboli apostolici. Venne decapitato, durante l’Impero di Marco Aurelio, insieme a sei compagni cristiani nel 165, e la sua morte venne descritta negli “Martyrium Sancti Iustini et Sociorum”. Le sue spoglie riposano, a Fabrica di Roma, presso la Chiesa Collegiata di San Silvestro. Il corpo, dopo essere stato ricoperto di cera, è stato trasferito, da Roma, in questa chiesa e depositato sotto l’altare maggiore, il 22 settembre del 1791.

La data di morte di San Giustino non è certa, da fonti storiografiche sembrerebbe che sia avvenuta tra il 162 ed il 168 e, sicuramente, nella città eterna. Il nome Giustino deriva dal latino Iustus e, etimologicamente, significa giusto, onesto ed intuitivo. San Giustino è considerato il patrono dei filosofi. La sua figura simbolica è la palma. Il Santo è festeggiato non solo il primo giugno ma anche il 13 ed il 14 aprile. In tutte le chiese, sparse sul territorio, il Santo viene venerato con la celebrazione di Sante Messe, processioni, educazioni eucaristiche, esposizioni di estratti delle sue opere, preghiere e liturgie. A San Giustino martire sono state dedicate numerose chiese, sparse su tutto il territorio nazionale, tra cui la Chiesa di San Giustino a Roma nel quartiere Alessandrino, quella di Cesano Boscone in provincia di Milano e quella ubicata a Mondragone in provincia di Caserta.