Il calendario della chiesa cattolica prevede che il 13 giugno si ricordi e si festeggi Sant’Antonio da Padova, religioso francescano di origini portoghesi. Infatti il vero nome di Sant’Antonio da Padova è Fernando Martins de Bulhoes e nacque il 15 agosto 1195 nella città di Lisbona. Inizialmente Sant’Antonio era un monaco agostiniano ma poi l’incontro che ebbe ad Assisi con San Francesco, il che lo portò a diventare un francescano. Nel corso della propria vita, Sant’Antonio ha viaggiato tantissimo, vivendo principalmente in tre Paesi: Portogallo, Francia ed Italia. Nel 1231 pochi giorni prima della sua morte, Sant’Antonio soggiornò a Camposampiero dove ebbe la visione con lo stesso Sant’Antonio con in braccio il Bambino Gesù. Morì il 13 giugno 1231 con il corpo che si trova tutt’ora sepolto al convento di Santa Maria Mater Domini a Padova.



Il calendario della Chiesa Cattolica commemora ogni giorno il nome di un santo diverso, che a quella data particolare si lega per un qualche motivo da rintracciarsi nella sua vita. A volte, però, ci sono festività che non ricordano un santo specifico, quanto più un dogma di fede, che invita il cristiano alla riflessione. Ad esempio, nell’anno 2015 il giorno 13 giugno corrisponde alla festività del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. Questa ricorrenza non è fissa, ma mobile, visto che la regola vuole che si celebri il giorno successivo alla festa del Sacro Cuore di Gesù.



La festa del Sacro Cuore di Gesù cade ogni primo venerdì del mese di giugno. Che il Sacro Cuore di Gesù, raffigurato da un cuore avvolto da fiamme ardenti, e il Cuore Immacolato di Sua Madre siano celebrati in due feste che vanno di pari passo appare assolutamente normale, quasi obbligatorio. Il cuore di Maria e quello del suo Divin Figlio pulsarono all’unisono per nove mesi: e anche quando la vita terrena del Nazzareno fu conclusa, colei che Dio stesso, tramite i suoi Angeli, aveva scelto come madre di Suo Figlio, continuò a custodire nel suo cuore ogni promessa da Lui fatta, attendendo il compimento dei tempi nell’umiltà, nella pazienza, e nell’Amore infinito. Il Cuore di Maria è dunque soprattutto il Cuore di una Madre, che sa attendere e conserva il ricordo di quello che è stato come il frutto prezioso capace di dare senso e compimento ai tempi presenti. Ma la devozione al Cuore della Vergine ha origini antiche: risale infatti al 1600, ed in particolar modo alla predicazione di San Giovanni Eudes.



Dapprima si diffuse in Francia, venendo però rifiutata dalla Chiesa di Roma. Poi il Cuore di Maria prese ad essere venerato sporadicamente in diverse comunità, fino al 1944. In quell’anno, papa Pio XII decise di istituire ufficialmente la festa del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria, sulla scia dell’emozione provocata dalle apparizioni della Madonna a Fatima nel 1917. Inoltre, due anni prima, nel 1942, mentre infuriavano gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, lo stesso papa aveva affidato l’umanità intera al Sacro Cuore di Maria Vergine. In uno dei momenti più bui della storia dell’uomo, fu l’Amore di una Madre a dare la luce e la speranza per non perdere la fede in un futuro migliore, che si è poi compiuto.

Ancora oggi in tutto il mondo ci sono conflitti, morte, orrore e guerra: Il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria deve essere pregato con immutata intensità, per imparare da lei ad affidarsi totalmente a Dio e a Gesù Cristo, Suo Figlio. Dal 2000, la celebrazione del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria è una festa che ha carattere di memoria obbligatoria e non più facoltativa.