Caro direttore, il caso dei migranti bloccati ai confini del Nord Italia con la Francia, apre necessariamente a una riflessione di carattere politico ma non di meno umano. Politico perchè l’Unione Europea è sbandierata come essenza fondamentale per il futuro prossimo degli stati appartenenti, con il sogno di assomigliare sempre di più agli Stati Uniti d’America: un’unica grande nazione federata ed unita. Unione europea nel senso di unità, termine che non si regge più in piedi quando si lascia il nostro Paese a fronteggiare da solo il disagio del flusso migratorio. Un fenomeno talmente ampio che l’Italia non può permettersi di affrontare senza le altre nazioni. Inacettabile lo smarcamento di Nazioni membre, la Francia in primis, su una realtà sicuramente scomoda. Una problematica che ha ribadito, per l’ennesima volta, la bellezza di un popolo solidale, quello italiano, che si fa carico (nel limite del possibile) delle sofferenze di persone martoriate dalle guerre e dalla povertà, cercando di mitigarne il dolore. Non può di certo esistere un’Europa che condivida solo la moneta unica e che venga divisa da importanti valori umani come questi, non riuscirei mai a sentirmi un cittadino europeo alla pari di persone che preferiscono voltarsi dall’altra parte. Siamo stati tutti Charlie Ebdo lo scorso gennaio, ora per cortesia siate tutti cittadini di Lampedusa o Ventimiglia, che stanno accogliendo gente, giorno per giorno, che chiede solo di avere un’altra possibilità. Un’altra chance, per il solo fatto di appartenere tutti a questo pianeta, dove la fratellanza dovrebbe accumunarci tutti sotto un’unica baniera.
Maurizio Gaetani