Prende il via il prossimo 3 luglio il processo a carico di Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello arrestato il 16 giugno del 2014 con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. La tredicenne di Brembate Sopra (Bergamo) scomparve la sera del 26 novembre 2010 e venne ritrovata senza vita esattamente tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. In vista della prima udienza che attirerà decine di giornalisti, cameraman e curiosi nel tribunale di via Borfuro a Bergamo, il presidente del palazzo di giustizia Ezio Siniscalchi ha già predisposto alcune misure straordinarie per garantire la sicurezza all’interno della struttura. Come fa sapere oggi il quotidiano Il Giorno, sarebbe già stato installato un terzo metal detector oltre ai due già presenti e, almeno per la prima udienza del 3 luglio, sarà vietato ogni dispositivo elettronico (cellulari, macchine fotografiche, telecamere e quant’altro) che dovrà dunque essere lasciato all’ingresso prima di entrare in tribunale. Nell’aula sono presenti una settantina di sedie e non sarà possibile assietere al processo in piedi. Due militari saranno presenti in aula, mentre un carabiniere presiederà l’area.