Secondo il Martirologio Romano il giorno 4 giugno si festeggia San Francesco Caracciolo. Ascanio Caracciolo (solo dopo prenderà il nome di Francesco), nacque in una ricca e nobile famiglia (il famoso casato di Caracciolo) in cui si sono succeduti grandissimi nomi tra governatori, vescovi, cardinali oltre che a valorosi combattenti. Ascanio nacque a Villa Santa Maria, in provincia di Chieti, il giorno 13 ottobre del 1563 e il giorno della sua morte corrisponde proprio con il giorno 4 giugno dell’anno 1608 nella città di Agnone in provincia di Isernia. Ascanio fu, sin dalla più tenera età, estremamente devoto alla Madonna. Ha sempre fatto del bene, donando ciò che poteva ai poveri, dando perfino il suo cibo e convincendo il suo papà ad aiutarlo a fare del bene per i più bisognosi. A soli ventidue anni trascorse un periodo della sua vita molto critico: si ammalò di una malattia molto grave, probabilmente la lebbra, che deturpò il suo corpo e, in quella occasione venne considerato e dichiarato incurabile e in punto di morte. Nonostante tutto, attraverso una finestrella presente nella stanza in cui egli fu messo in quarantena, poteva seguire la Messa. In quella occasione Ascanio ebbe moltissimo tempo per riflettere sulla inutilità dei beni terreni e, proprio in quella occasione fece un voto molto sentito: giurò di donare ai più bisognosi tutto quello che aveva se fosse guarito da quella malattia terribile. Così fu: Ascanio guarì e donò con molto piacere tutte le sue ricchezze ai poveri. Inoltre si recò a Napoli per intraprendere gli studi di teologia. A soli ventiquattro anni venne ordinato sacerdote e potè cominciare a dedicarsi ai poveri e ai malati dando loro l’Eucaristia. Oltre ad essere lui stesso miracolato, per via della guarigione inaspettata e imprevista dalla brutta malattia che lo segnò, alcuni scritti testimoniano la guarigione di molti malati che erano seguiti da ascanio Caracciolo per mezzo di un semplice segno della croce che egli faceva sulla fronte del malato. Nell’anno 1588, in seguito ad un errore fatalista (gli fu erroneamente inviata una lettera in cui gli si chiedeva di collaborare per l’apertura di un Ordine molto importante. In realtà la lettera era indirizzata ad un suo omonimo presente nello stesso luogo, ma lui accettò ugualmente di far parte di questo progetto), fondò l’ordine dei Chierici Regolari Minori. Ha anche tentato, insieme ad un nobile genovese (don Agostino Adorno) e insieme anche all’abate di Santa Maria Maggiore di Napoli (don Fabrizio Caracciolo) di portare la congregazione a Madrid, ma purtroppo l’impresa non andò a buon fine. Nonostante alcuni fallimenti (come quello appena narrato), Ascanio continuò per tutta la vita a dedicarsi ai ceti più bassi, facendo convertire al cristianesimo e facendo pentire le meretrici. Lui stesso scelse il nome Francesco in onore a san Francesco d’Assisi. Una caratteristica di san Francesco Caracciolo è il suo viaggiare sempre a piedi, senza mai coprirsi nonostante il tempo avverso. Una vera e propria e totale devozione alla religione. Inoltre non godeva mai della bontà dei piatti in tavola, al contrario digiunava spesso a pane e acqua per giorni. Fino all’ultimo dei suoi giorni ha sempre avuto un gesto umile e importante al tempo stesso verso i poveri e i bisognosi. Francesco Caracciolo venne beatificato da Papa Clemente XIV e venne succesivamente canonizzato nel 1769 da Papa Pio VII il 24 maggio 1807. Inoltre lo stesso Santo è anche compatrono di Napoli dall’anno 1840, patrono dei Congressi Eucaristici abruzzesi dal 1925 e perfino patrono dei cuochi d’Italia dal 1996.