Il 5 giugno si festeggia San Bonifacio, vescovo e martire, che oltre ad essere uno dei santi amati da Dio è anche un benemerito nella storia di Europa, perché senza il suo zelo missionario il regno di Carlo Magno non avrebbe avuto le solide basi su cui si poggiò, e che lo rese possibile. San Bonifacio nacque con il nome di Wilfrido; la sua data di nascita non è certa ma deve essere compresa tra il 673 e il 680, e il luogo in cui nacque fu l’Inghilterra. Il fanciullo crebbe da subito nel timor di Dio, e quando un giorno due viandanti, giunti nella casa dei suoi genitori, gli parlarono della bellezza di dedicare la vita al Signore, egli concepì nel suo cuore la vocazione alla vita monastica. Dapprima suo padre si oppose, perché come ogni padre riponeva molte speranze su quel figlio; alla fine però l’uomo si convinse che la strada migliore per suo figlio era seguire la chiamata di Dio.



Wilfrido entrò nel monastero di Exter, e dimostrò subito di avere una vivace intelligenza. Studiò latino, greco ed ebraico per meglio comprendere le Sacre Scritture, ed impartiva lezioni anche ai suoi confratelli. Nel 710 venne ordinato sacerdote, e vista l’alta stima di cui godeva tra i suoi superiori, per lui si sarebbe potuta aprire una carriera prospera in seno alla chiesa inglese. Ma Wilfrido aveva spirito missionario, e nel 716 decise di recarsi in Frisia, l’odierna Olanda, per evangelizzare i pagani. Da quel momento in poi fu questo il suo impegno costante: portava la parola di Dio tra i popoli del centro Europa, quelli che risiedevano negli attuali territori della Germania e dell’Olanda, per estirpare le antiche superstizioni e illuminare le menti con la luce di Dio. Per avere maggior potere nel suo sacro compito, ebbe l’investitura da papa Gregorio II.



Nel 718 infatti si recò a Roma e lì ricevette il nome di Bonifacio. Tornò poi in terra di missione, anche se in seguito avrebbe fatto di nuovo ritorno a Roma, per essere nominato prima vescovo, e poi arcivescovo. La sua predicazione condusse alla costruzione di alcune della abbazie più importanti dell’epoca, soprattutto quella di Fulda, che era anche quella a lui più cara. Nonostante avesse ottenuto molti successi, la tarda età di San Bonifacio fu amareggiata dal pensiero dei molti pagani che ancora rifiutavano la conversione. Nel 754, nel giorno di Pentecoste che quell’anno cadeva il 5 maggio, San Bonifacio si apprestava a battezzare dei nuovi catecumeni nella città di Dokkum quando dei Frisoni giunsero, armati, per fermarlo.



San Bonifacio era con altri cinquantadue monaci, che volevano reagire, ma lui li fermò. Disse infatti che il Vangelo predica di non reagire alla violenza, e che se era giunto il giorno di tornare alla casa del Padre, quel giorno era ben accetto e molto desiderato. Così una spada pagana lo decapitò, dopo aver trafitto anche il suo Evangeliario. San Bonifacio divenne martire per la sua missione. Venne sepolto nell’abbazia di Fulda e dichiarato santo nel 1828; la sua memoria si celebra il giorno 5 maggio, data del suo martirio. La tradizione popolare attribuisce a San Bonifacio l’allestimento del primo albero di Natale della storia cristiana. Pare infatti che egli avesse decorato un abete con piccole candele accese, che volevano simboleggiare lo Spirito Santo, e spiegarlo così ai pagani.