Rientrato a Roma dopo la storica visita a Sarajevo, ottavo viaggio internazionale e terzo in Europa, Papa Francesco sarà oggi in piazza San Pietro a Roma per celebrare la Santa Messa seguita dalla recita dell’Angelus nell’odierna Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini). Per l’occasione, alle ore 19 del 4 giugno scorso il Pontefice ha celebrato la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano: a seguire si è svolta la tradizionale Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Anche la giornata di oggi sarà visibile in diretta streaming video.



Il giorno 7 giugno si celebra il Santissimo Corpo e Sangue di Gesù. La lettura del Vangelo secondo Matteo ci ricorda che Gesù ha promesso di stare accanto ai suoi figli (gli uomini e le donne di tutto il mondo), fino alla fine del mondo stesso. E la parola l’ha mantenuta poiché egli è sempre presente per mezzo della Parola viva e Santa, la Parola che consente di raggiungere spiritualmente il Padre a tutti coloro che a lui si affidano. Inoltre Nostro Signore è presente anche per mezzo del sacramento del suo corpo e del suo sangue.



La sua presenza è costante, oltre che nella Parola di Dio, nel sacramento e nel corpo, anche nel nostro cuore e nella nostra stessa anima. Chi accoglie Dio, e quindi suo Figlio, Gesù Cristo, non sarà mai abbandonato, anzi la Fede sarà sempre alimentata e anche la nostra stessa vita potrà divenire eterna dopo la morte. La fede ci permette di vedere Gesù Cristo, lo stesso Messia che gli apostoli hanno conosciuto in carne ed ossa, sotto forma di pane e vino. Il credente si fa raggiungere dall’amore di Dio per mezzo del pane e del vino che, come già detto, sono il corpo e il sangue di Cristo. Lo stesso credente viene purificato dai peccati dal corpo e dal sangue di Cristo quando partecipa al banchetto, ovvero, partecipa all’Eucaristia.



Il Salmo che viene recitato il giorno 7 giugno è il seguente: “Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia”. Durante la Colletta si recita: “Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre…” In occasione della celebrazione del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù, viene recitata la seguente lettura dal libro dell’Esodo: “In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: “Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!”. Mosè scrisse tutte le parole del Signore.

Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore. Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: “Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto”. Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!”.

La Seconda lettura che viene recitata è tratta dalla lettera agli Ebrei: “Fratelli, Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa.”

Lo stesso giorno della celebrazione del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù, viene recitata la lettura dal Vangelo secondo Marco. La lettura ci riporta al primo giorno degli Azzimi. giorno in cui si immolava la Pasqua. In quella occasione i discepoli si rivolsero a Gesù Cristo chiedendogli dove avrebbe desiderato preparare per la festività pasquale. Gesù rispose loro che avrebbero dovuto recarsi in città dove avrebbero incontrato un uomo che teneva una brocca piena di acqua in mano. Gesù dice loro di seguire quest’uomo il quale sarebbe entrato in una casa. A quel punto i discepoli dovevano dire all’uomo che il Maestro chiedeva per mezzo di loro dove preparare per la Pasqua e lui gli avrebbe indicato una stanza nel piano di sopra, dove ci sarebbe stata una stanza già pronta e arredata per l’occasione. Così fu. I discepoli e il Messia si sedettero a tavola e mangiarono: “Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: “Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio”.