“Resto convinto che quella di ieri sera sia una sentenza poco comprensibile”. Lo ha detto all’Ansa Franco De Jaco, uno degli avvocati che difende Cosima Serrano, per la quale i giudici della Corte di assise di appello hanno confermato la condanna all’ergastolo insieme alla figlia Sabrina Misseri, entrambe accusate di aver ucciso Sarah Scazzi. “La prova che Cosima abbia contribuito all’omicidio non è stata minimamente raggiunta. E ora lei è disperata per il destino della figlia”, ha aggiunto il legale.
Ergastolo confermato per Cosima Serrano e Sabrina Misseri, accusate di aver ucciso Sarah Scazzi il 26 agosto 2010. Confermata anche la condanna a 8 anni per Michele Misseri per concorso in soppressione di cadavere. La sentenza, letta in aula dalla presidente della Corte Patrizia Sinisi (clicca qui per vedere il video) ha anche rivisto parzialmente le condanne nei confronti di altri imputati. Sono stati assolti Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano, mentre è stata confermata la condanna a un anno e quattro mesi per Giuseppe Nigro, imputato per favoreggiamento personale. Ridotta la pena per altri due imputati: un anno e quattro mesi a Vito Russo Junior, ex avvocato di Sabrina Misseri, e cinque anni e 11 mesi a Carmine Misseri, fratello di Michele.
E’ stato confermato l’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, la cugina e la zia di Sarah Scazzi uccisa il 26 agosto del 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. Il 6 ottobre dello stesso anno lo zio della quindicenne, Michele Misseri, afferma di aver ucciso la nipote e fa ritrovare il cadavere un un pozzo della zona. Dopo pochi giorni l’uomo coinvolge nell’omicidio anche la figlia Sabrina e la moglie Cosima. L’1 luglio 2011 la Procura chiude le indagini preliminari e il 20 aprile 2013 la corte di Assise emette la sentenza: ergastolo per omicidio e sequestro di persona a Cosima e Sabrina, otto anni a Michele Misseri per soppressione di cadavere. Ieri, 27 luglio 2015, la conferma in appello della sentenza.
Ergastolo per Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri. Dopo tre giorni di camera di consiglio, la Corte di Assise di appello di Taranto ha confermato la condanna nei confronti delle due donne accusate dell’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana (Taranto) uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010. Condannato a otto anni di reclusione anche Michele Misseri, marito di Cosima e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. “Assassino, assassino”, hanno gridato alcuni cittadini mentre Misseri lasciava il tribunale scortato dalla polizia e dai suoi avvocati. “Siamo soddisfatti dal punto di vista processuale, ma non c’è da esultare di fronte ad una sentenza di questo tipo, ad un ergastolo”, ha detto ai microfoni di Rainews24 Luigi Palmieri, avvocato della famiglia Scazzi. Ovviamente diverso il commento di Luigi De Iaco, uno dei legali di Cosima Serrano: “Avevamo la sensazione che sarebbe andata a finire così. Siamo convinti dell’innocenza delle due imputate condannate all’ergastolo e speriamo davvero di trovare a Roma un giudice terzo”. Anche Nicola Marseglia, co-difensore di Sabrina Misseri, sperava “in un esito diverso. La conferma dell’ergastolo era un pericolo, un opzione. Appelleremo la sentenza e in ogni caso sapevano che ci sarebbe stato un terzo grado di giudizio”.