Massimo Bossetti sta bene e non ha mai tentato il suicidio in carcere. Lo scrivono i giudici della Corte d’Assise di Bergamo respingendo la richiesta di arresti domiciliari presentata dagli avvocati del muratore di Mapello accusato di aver ucciso Yara Gambirasio. Il direttore del carcere e il comandante della polizia penitenziaria, si legge nel testo, “hanno escluso in radice ogni tentativo autolesionistico dopo l’ultima udienza e dopo il colloquio del Bossetti con la moglie, e anzi hanno testimoniato di aver raccolto lo sfogo dell’uomo, deluso dal comportamento della moglie ma per nulla incline a gesti anticonservativi”. Anche il diario clinico “attesta le buone condizioni generali del detenuto, salvo qualche episodio di faringite, lombalgia e problemi connessi all’ernia inguinale, per cui è stato recentemente operato”. In particolare, scrivono ancora i giudici, “una perdita di peso si è registrata nei mesi successivi all’arresto, ma risulta ampiamente recuperata alla data del 5 novembre, quando il peso era di oltre due chili superiore a quello d’ingresso in carcere”.



Esclusa anche la presunta depressione di Bossetti, visto che né lo psicologo né lo psichiatra del carcere “hanno mai segnalato problematiche tali anche solo da far sospettare un problema di compatibilità. Nel recentissimo passato sono stati anche sospesi i farmaci tranquillanti in precedenza utilizzati per dormire, e non risulta che siano stati né ripristinati d’autorità dai sanitari né richiesti dal detenuto”.

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