«Non ce lo aspettavamo», così commenta Chiara Girola, legale di Michele Buoninconti, dopo la decisione della Cassazione di respingere l’istanza di scarcerazione per il suo assistito che si trova in carcere ad Asti per l’omicidio della moglie Elena Cesti. «Non conosciamo ancora i motivi per cui è stata dichiarata l’inammissibilità. – continua l’avvocato – Ci riserviamo di leggere le motivazioni che arriveranno entro venerdì».



Michele Buoninconti resta in carcere. L’uomo è accusato dell’omicidio della moglie Elena Ceste e di averne occultato il cadavere. La decisione è arrivata dalla prima sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato da Buoninconti, che resterà detenuto nel carcere di Asti. La donna, casalinga e madre di quattro figli, era scomparsa da casa il 24 gennaio del 2014. Successivamente è stata ritrovata morta sulla riva di un canale vicino alla sua abitazione il 18 ottobre dello stesso anno. Il marito aveva impugnato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Torino, del 16 febbraio scorso, che aveva confermato il carcere disposto dal gip di Asti il 27 gennaio. Il processo è stato aperto il primo luglio scorso. L’uomo è stato arrestato dopo un anno di indagini dai carabinieri di Asti per omidio volontario e occultamento di cadavere. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Giacomo Marson aveva scritto: “Tutti gli elementi raccolti nel corso delle indagini” indicano “Michele Buoninconti come l’autore delle gravissime condotte che gli vengono attribuite”. E aveva aggiunto che l’uomo aveva costruito “un castello di menzogne” commettendo “vari tentativi di depistaggio” per allontanare il sospetto degli inquirenti. (Serena Marotta)

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