Oggi, 1° agosto, si festeggia Sant’Alfonso Maria de Liguori, vescovo e dottore della Chiesa Cattolica. Alfonso Maria de Liguori nacque vicino Napoli nel 1696. Il suo nome viene dall’antica lingua gotica e significa nobile e valoroso. La sua vita fu caratterizzata da due grandi passioni. La prima era quella per la musica, che lo portò a divenire un grande compositore, la seconda fu invece quella per la Chiesa. Nel mondo ecclesiastico egli si fece subito strada, divenendo vescovo e raggiungendo infine la beatificazione. Alfonso Maria proveniva da una famiglia molto numerosa e aveva sette fratelli. Fin da subito suo padre decise di farlo studiare e lo fece iscrivere all’Università. Il suo obiettivo era quello di lavorare con la legge e di diventare avvocato e difatti già da giovanissimo cominciò a muoversi in questo campo, distinguendosi subito nel settore e diventando addirittura giudice. Il padre di Alfonso Maria aveva per suo figlio dei grandi progetti anche per la vita privata, tanto che gli aveva scelto una sposa. Alfonso però non ne volle sapere di adattarsi a quanto voleva suo padre, così decise arbitrariamente di non legarsi a quella donna e di consacrarsi invece a Dio. Egli fu così ordinato sacerdote nell’anno 1726 e iniziò il suo cammino nella città di Napoli. Qui egli si dimostrò subito molto vicino ai fedeli che frequentavano la sua parrocchia, la chiesa di Santa Teresa degli Scalzi, e così iniziò a ricevere chiunque avesse bisogno di parlargli. Allo stesso tempo egli amava avvicinare la gente comune alla fede e così impartiva delle vere e proprie lezioni sul Vangelo, che erano molto apprezzate e frequentate. La sua era una vera e propria missione e ciò che faceva fu apprezzato ben presto anche dalla Chiesa. In seguito Alfonso Maria si trasferì nella città di Foggia, che era stata colpita da un violento terremoto, e qui divenne protagonista di una particolare leggenda sul suo conto. Pare infatti che un evento miracoloso si fosse verificato, lasciando tutti letteralmente a bocca aperta. Si narra che quel giorno, infatti, Alfonso Maria sarebbe stato colpito da un fascio di luce che lo avrebbe letteralmente avvolto. Contemporaneamente egli si sarebbe sollevato da terra, in modo del tutto miracoloso. Da allora quel luogo rimase fortemente segnato dall’evento, il quale è stato rappresentato più volte anche nell’arte. All’interno della stessa cattedrale se ne trovano delle raffigurazioni. Nel corso della sua vita dedita alla spiritualità, Sant’Alfonso Maria fu anche un eremita. Egli si ritirò infatti ad un certo punto a vivere in un eremo benedettino ubicato nella provincia di Caserta e decise di fondare, insieme ad alcuni compagni che lo avevano seguito, una sua congregazione, intitolata al Santissimo Redentore. Importantissimo fu il suo ruolo come vescovo, quando Papa Clemente XIII decise di nominarlo tale nella diocesi di Sant’Agata dei Goti. Qui egli seppe agire brillantemente, per 13 lunghi anni, riuscendo con sapienza a venire incontro alla popolazione locale che aveva appena subito i danni legati a una brutta carestia. Era il 1772. Qualche tempo dopo Alfonso Maria si sarebbe recato per qualche tempo a Roma, presso il Papa, per poi trasferirsi definitivamente a Nocera dei Pagani, in Campania, dove morì nel 1787 a seguito di una lunga malattia che lo aveva portato nel tempo alla quasi totale cecità. Proprio a Pagani si conserva oggi la sua urna. Alfonso Maria de Liguori è stato proclamato santo nel 1839. Di lui ci restano diversi scritti, che rimandano tutti al campo della teologia e della filosofia. Tra queste le “Massime eterne”, la “Pratica di amar Gesù Cristo”, la “Verità della Fede”. Il suo vero capolavoro, però, è la “Teologia Morale”, opera da cui emerge il suo vero pensiero, a metà tra rigorismo e lassismo. Con queste opere Sant’Alfonso Maria cercava di avvicinare la gente alla fede e per questo le stesse sono scritte in modo semplice, senza troppi tecnicismi, proprio per risultare comprensibili a chiunque volesse approcciarsi alla teologia attraverso la lettura.