È stata diffusa pochi giorni fa la foto di un neonato, avvolto in fasce, mentre dorme beatamente con accanto una granata e un fucile. L’immagine, postata su twitter da un sostenitore dell’Isis, è circolata nel weekend e sembra provenire da una regione che solitamente non è associata col gruppo jihadista, l’Indonesia, dove vive la più grande comunità musulmana del mondo. Nella foto accanto alla testa del bambino di pochissime settimane, oltre alle armi, campeggia un foglio con una scritta: “ zii e zie, ovunque vi troviate, venite a combattere in Syria per la jihad”. Il Sydney Morning Herald, che ha diffuso la controversa immagine, riporta anche che in una moschea di Jakarta, alcuni giovani indonesiano avrebbero giurato fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi, il “califfo” leader dello stato islamico. Il responsabile della moschea ha prontamente negato la notizia e il sostegno al gruppo jidahista che sta occupando territori in Iraq, Syria e Libia. Questa foto è solo una delle ultime foto diffuse in rete che mostra bambini e ragazzini coinvolti dall’Isis e in particolare di neonati circondati da pericolosissime armi, a dimostrazione del fatto che il gruppo procede con l’addestramento e l’indottrinamento fin dalla tenera età.



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