Gli investigatori sono alla ricerca dei due amici che erano con Ilaria Boemi al momento del malore poco prima della morte. Di loro si sa ancora poco, un ragazzo e una ragazza, che nel corso della serata hanno intercettato un ciclista chiedendo aiuto per l’amica colta da malore, per poi dileguarsi velocemente e far perdere le proprie tracce. Al momento dell’arrivo dei soccorsi, però, per la ragazza non c’era più nulla da fare e i medici non hanno potuto fare altro che registrare il decesso. Nel corso dell’ultima telefonata ai genitori, Ilaria aveva detto di essere in centro con degli amici e non al mare. Intanto sul profilo Facebook di Ilaria cominciano ad arrivare i primi messaggi di amici e conoscenti per la giovane, alcuni sono indirizzati proprio ai due compagni che hanno trascorso con lei le sue ultime ore di vita, alcuni estremamente critici, come ad esempio: “In certi momenti vedi quanto possano valere veramente quelle persone che ritenevi fossero veramente amici tuoi che non ti avrebbero mai lasciata sola in momenti del bisogno”. Col passare delle ore si scoprono anche dei dettagli su Ilaria e la sua personalità: una ragazza definita difficile dalla preside del liceo che frequentava, e che era stata bocciata due volte. Secondo i primi esami, la ragazza non avrebbe subito violenza e sarebbe morta per un arresto cardiaco, ma si attende l’autopsia per stabilire le cause del malore.



Mentre gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per far luce sulla morte di Ilaria Boemi, la diciassettenne trovata morta sulla spiaggia a Messina, cominciano a circolare i dettagli sulla personalità della ragazza. Ilaria, frequentava l’istituto d’arte Ernesto Basile di Messina, aveva i capelli corti, tagliati nello stile di moda ora: rasati sulle tempie e tre piercing. Era attiva sui social network dove condivideva i proprio pensieri, uno degli ultimi: “Cerchi soluzioni ora è tardi, senti emozioni affluire in tristi sguardi, gli abissi degli sbagli, capirsi nei dettagli, sensazioni e brividi freddi in abbracci caldi”. Le abitudini di Ilaria potrebbero essere utili ad individuare i due giovani che erano in sua compagnia al momento del malore e capire cosa possa essere successo prima della morte della ragazza. Gli inquirenti al momento non stanno escludendo alcuna ipotesi, sul corpo di Ilaria non è stato trovato nessun segno di violenza ma solo l’autopsia potrà individuare la possibile causa del malore, ad esempio, se possa essere stato un abuso di sostanze stupefacenti. Intanto gli abitanti della zona sono sconvolti dalla notizia, alcuni raccontano che la spiaggia del Ringo è trascurata dalle istituzioni ma è sempre stata una zona tranquilla.



Risultano ancora ignote le cause della morte di Ilaria Boemi, la ragazza di 17 anni, trovata morta sulla spiaggia di Messina poche ore fa. Gli inquirenti stanno indagando senza sosta, interrogando amici e famigliari e chiunque possa aiutare a fornire dei dettagli preziosi per far chiarezza sulla vicenda. In particolare le autorità stanno cercando di identificare i due ragazzi visti in compagnia di Ilaria durante gli ultimi attimi e che hanno dato l’allarme per poi dileguarsi velocemente. È di poche ore fa la testimonianza di un pescatore della zona, che conferma quanto detto dal ciclista che per primo ha chiamato i soccorsi: la ragazza stava passeggiando insieme ad altri due ragazzi sulla spiaggia, nel tratto davanti alla chiesa del Ringo. Fondamentale per fare luce sulla tragedia sarà il ritrovamento dei due giovani amici che hanno assistito agli ultimi attimi di vita di Ilaria, nell’attesa che anche l’esito dell’autopsia possa fornire ulteriori dettagli.



È stata identificata la ragazza trovata morta in spiaggia a Messina. Si tratterebbe di Ilaria Boemi, di 17 anni, molto più giovane quindi di quanto ipotizzato nelle prime ore (non 25 anni). La ragazza sembrerebbe essere stata vittima di un malore. Il corpo era stato individuato da un ciclista che era stato avvicinato da due ragazzi che, dopo aver dato l’allarme per l’amica in difficoltà, sono scappati prima dell’arrivo dei soccorsi. L’ipotesi del semplice malore non convince del tutto Giuseppe Anzalone e la sua squadra mobile, che sta lavorando per fare chiarezza sulle cause del decesso, forse addirittura un’overdose anche se il corpo non presenta segni di punture né di violenza. Dopo l’identificazione, gli inquirenti stanno interrogando la famiglia e i conoscenti della ragazza per poter ricostruire le ultime ore di vita di Ilaria e risalire alle cause e alle modalità della morte.

Il cadavere di una ragazza di circa 25 anni è stato trovato la scorsa notte in spiaggia nei pressi del lungomare del Ringo, a Messina. La polizia non ha trovato alcun documento di riconoscimento e finora nessuno ha presentato una denuncia di scomparsa: la giovane indossava jeans chiari, maglietta nera e scarpe da ginnastica scure. Aveva i capelli corti, rasati su entrambe le tempie, e tre piercing (sul naso, sulla lingua e sul labbro superiore). A dare l’allarme sarebbero stati dei passanti e sul corpo non sarebbero stati trovati segni di violenza, anche se l’ipotesi del malore non sembra convincere gli inquirenti: come fatto sapere dal capo della squadra mobile di Messina, Giuseppe Anzalone, alcuni passanti avrebbero visto la ragazza camminare sulla spiaggia insieme ad altri due giovani. Questi avrebbero attirato l’attenzione facendo notare che la ragazza stava male, ma poi sono fuggiti prima dell’arrivo della polizia: “Questo ci insospettisce molto – ha detto Anzalone al Corriere della Sera – perchè se la ragazza ha avuto un semplice malore non si spiega perché i due si siano allontanati. Non ci sono segni sulle braccia della donna che possano far pensare ad un’overdose, ma potrebbe aver assunto qualche droga o altro per via orale. Stiamo vagliando comunque tutte le ipotesi e stiamo cercando di risalire all’identità della ragazza e di chi era con lei”.