Cesare Damiano lancia una riforma delle pensioni in due “fasi”. In un’intervista a L’Unità, il Presidente della commissione Lavoro della Camera spiega che in un primo tempo, a settembre, si potrebbero sbloccare Opzione donna e la settima salvaguardia degli esodati: due interventi “a costo zero”, visto che non richiederebbero nuove risorse. A quel punto ci si potrebbe concentrare poi sull’introduzione della flessibilità. Damiano ha quindi ricordato i capisaldi del suo ddl in materia: accesso alla pensione dai 62 anni (con 35 di contributi e penalizzazione massima dell’8%) oppure con 41 anni di contributi senza penalizzazioni (per venire incontro ai lavoratori precoci).



Colpo di scena in tema di pensioni. Il viceministro all’Economia, Enrico Morando, sembra infatti fare marcia indietro sull’ipotesi di una riforma. In un’intervista a La Stampa, infatti, ha dichiarato che una riforma del sistema pensionistico l’ha già fatta il Governo Monti, quasi a voler quindi dire che non è necessario alcun intervento dell’esecutivo in materia. Tuttavia, forse conscio anche che la riforma a cui aveva fatto riferimento era la famigerata legge Fornero, Morando ha poi aggiunto che “si potrà pensare magari a interventi marginali, poco significativi”. 



Nonostante le novità su Opzione donna, che sembrano positive, per molte italiane la pensione rischia di diventare un miraggio. Lo evidenzia Maria Luisa Gnecchi, membro della commissione Lavoro della Camera, spiegando che la riforma Fornero ha introdotto una norma per cui gli iscritti a una gestione previdenziale dopo il 1° gennaio 1996 devono andare in pensione se non arrivano, con la pensione contributiva, a maturare un assegno pari a una volta e mezzo il minimo. Gnecchi ritiene che questa soglia non riesca a essere superata da molte donne e per questo ha proposto alcuni correttivi al sistemo pensionistico, in particolare con “sconti” o “anticipi” per le donne che assistono disabili o che hanno avuto figli.



Sono molte le novità che stanno scaldando oggi il fronte riguardante la riforma sulle pensioni. L’ultima riguarda la proroga dell’opzione per la donna. Questa porterà alla revisione di alcune Circolari dell’Inps (soprattutto al 35 e ala 37) che portano la data del 14 marzo del 2012. Finalmente saranno redatte quelle tanto richieste innovazioni che potrebbero sicuramente dare delle agevolazioni al mondo femmi nile del lavoro. Secondo quanto riportato da PensioneOggi saranno presto apportate delle novità che riguardano il mondo femminile, con dei vantaggi che andranno ad agevolare e mutare la definizione attuale di queste. La novità prevede che le lavoratrici di 57 anni (un anno in più per le autonome) e con trentacinque anni di contributi versati entro la fine del 2015 potranno andare in pensione, certo verrà fatto il ricalcolo contributivo dell’assegno per cercare di capire quanto sarà la cifra percepita in un mese. Tra le altre novità sulla riforma delle pensioni si parla anche del pensionamento anticipato di una speciale parte di lavoratori che nel 2011 ha perso il lavoro e aveva maturato i diritti per andare in pensione.