Ma questa ripresa c’è o non c’è? Bah. A guardare l’estate che si sta consumando sembrerebbe di sì. Gli italiani sono andati in vacanza, e in certe località sembrano proprio tornati i tempi d’oro (si fa per dire). 

A Ferragosto Selvino, mitica località di vacanza della bergamasca, era piena di gente. Non un posto letto negli hotel o nei bed & breakfast e il ristorante Sorriso, di cui si parla un gran bene, era sempre pieno (e guai a dire che in Italia i ristoranti sono pieni perché si rischia di passare per nostalgici berlusconiani).



Ma anche la pizzeria la Ruota, che fa una pizza nella teglia grande cotta nel forno a legna che la rende soffice e fragrante, registrava il tutto esaurito. Mi è piaciuto andare dal Contadino, che è una merenderia all’ingresso paese, dove fanno delle brioche molto buone, ma anche taglieri di salumi e formaggi scelti, così da dar da mangiare a tutte le ore, come dovrebbe essere in una località vacanziera (mentre nella maggior parte dei casi siamo ancora fermi agli orari canonici del pranzo e cena). 



Lungo le strade i cartelli “vendesi” attaccati alle case erano molti di più. Di più degli anni precedenti, intendo, quando vendere era svendere. Se ora si ritenta vuol dire che un barlume di ripresa si vede no ? Certo fa impressione vedere la vecchia colonia costruita ai tempi del fascio e circondata da un parco enorme, che è lasciata all’incuria. Per ingannare le giornate mi sono divertito a vedere come un certo bar faceva il “nero”. Un bar pieno per l’intera mattina, dalle colazioni all’aperitivo, poi il pomeriggio e la sera. Ho provato a contare: ore 15.50 scontrino fiscale n. 223. 



Alle 18,15 di ferragosto era salito appena a 291, e c’era l’ampio dehor al completo; alle 20,43 solo 311 scontrini; alle 21,16 erano 314. Che dire ? Ne avrà battuti solo due terzi o la metà? L’estate è una miniera di occasioni, ma turisticamente parlando occorre in qualche modo reinventarsi, altrimenti il turismo rimane in balia solo del caldo o del freddo. Se chiedi a qualcuno cosa l’ha colpito dell’Expo, almeno 8 su 10 ti dicono lo spettacolo della sera sotto l’Albero della vita. Il che significa che c’è stato un motivo per restare in quel sito fino alle 10 di sera.

Non centrerà con i contenuti il gioco di luci e di acqua, ma certamente ha aiutato la chiusura del cerchio di una giornata soddisfacente. E se luglio, col caldo, ha funzionato meno del previsto, agosto sta rispondendo assai bene, mentre settembre sarà boom di visitatori, molti dei quali italiani. 

E di questo passo i conti magari cominciano a tornare: 20 milioni di visitatori. Ci siamo! Che ne sarà di questa esperienza? Che ne sarà del sito di Rho-Pero? Bisognerà arrivarne a una. 

E già c’è chi pronostica che il Fico, il mega centro enogastronomico alimentare progettato a Bologna, potrebbe trovare dimora proprio qui, per segnare una sorta di continuità con quello che fu l’Expo del 2015. 

Sono voci sussurrate, che stanno stuzzicando la fantasia di qualche abile imprenditore. Dall’ombelico (Bologna) alla testa di ponte (Milano). Se poi ci aggiungiamo uno stadio, un Eataly, e un albero della vita che non si sposterà più, l’Expo potrebbe restare qualcosa di permanente. Ma sono solo pensieri di mezza estate (faccaldo!), frutto del sogno. O del riposo che accende la lucidità di pensiero. Un pensiero che pesca nella logica e anche nel desiderio di non sprecare investimenti importanti. Ma quale sarà, eventualmente, la governance di tutto questo ? Ai posteri l’ardua sentenza.