Torna a preoccupare il morbo della mucca pazza dopo il caso di una donna di 49 anni deceduta all’ospedale di Casarano (Lecce) proprio a causa della malattia di Creutzfeldt-Jakob. Appena pochi giorni fa, il Ministero della Salute ha annunciato il ritorno di alcuni prodotti alimentari che per ben 14 anni sono stati esclusi dal consumo a causa del rischio di contrarre la sindrome. Sulle tavole degli italiani, oltre alla Pajata romanesca, sono tornati quindi anche tutti i salumi che per tradizione sono confezionati con il budello di bovino. “I test effettuati dal 2001 nell’ambito delle attività di controllo e monitoraggio su circa 7 milioni e 400 mila capi bovini – ha scritto il Ministero – hanno confermato l’efficacia dell’azione di contrasto e il forte declino della malattia”. Non è ancora chiaro se il nuovo caso accertato potrà tornare in qualche modo a influire sul commercio di questi prodotti.



La sindrome della mucca pazza torna a spaventare. A Casarano, in provincia di Lecce, una donna di 49 anni è morta dopo essere risultata affetta dal morbo di Creutzfeldt-Jakob (MCJ), una rara malattia neurodegenerativa e irreversibile nota come encefalopatia spongiforme bovina. La donna era ricoverata dal 21 luglio scorso presso l’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano dove era arrivata con febbre alta presentando un decadimento progressivo dello stato di coscienza. Avviate le procedure per evidenziare eventuali processi infettivi, un primo esame effettuato dall’istituto Besta di Milano ha rilevato la presenza del cosiddetto morbo della mucca pazza, diagnosi poi confermata anche dall’Istituto superiore di Sanità. La 49enne era originaria di Parabita (Lecce) ed è spirata durante la notte. Ancora da accertare le origini della malattia.

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