Pio X è stato il 257esimo Vescovo di Roma, Pontefice della Chiesa Cattolica, uomo e figura sacerdotale dall’apparenza umile e dimessa, ma dall’elevatissima caratura morale, tanto da meritarsi la canonizzazione, che avvenne nel 1954 per opera di papa Pio XII, e di essere ricordato nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica il giorno 21 agosto.
San Pio X era nato con il nome di Giuseppe Melchiorre Sarto nel 1835 a Riese, in provincia di Treviso. La sua famiglia era molto umile, infatti suo padre era fattore e sua madre sarta. Le sorelle vissero con lui quando venne eletto papa. Viste le scarse disponibilità economiche, probabilmente il giovane non avrebbe avuto modo di studiare, ma la sua vivace intelligenza e la sua evidente predisposizione per la vita sacerdotale gli permisero di entrare in seminario a Padova, che era uno dei migliori dell’epoca, con una borsa di studio. Quando poi suo padre morì, ed egli avrebbe dovuto rilevarne l’attività, fu sua madre ad insistere affinché proseguisse il percorso di studi. La donna avrebbe mantenuto la famiglia con il suo lavoro di cucito, e il suo Bepi sarebbe potuto diventare ciò che sognava, seguendo la strada indicatagli da Dio.
Il ragazzo allora proseguì il suo cammino, e nel 1858 fu ordinato sacerdote ad appena 23 anni, e gli fu affidata la parrocchia di Tombolo, in provincia di Padova. Il giovane prete era forte e robusto, lavorava in modo instancabile e si fece amare in fretta dai suoi parrocchiani per la sua bontà e il suo spirito di servizio. Furono dunque solo le qualità personali del futuro papa che gli garantirono una carriera tutta in salita all’interno della gerarchia sacerdotale. Dopo nove anni in cui era stato parroco a Tombolo, nel 1867 fu spostato in un borgo più grande, Salzano. Nel 1875 fu convocato dal Vescovo di Treviso, che ne aveva notato le molteplici qualità e virtù, e venne nominato Canonico della Cattedrale, Cancelliere della Curia Vescovile e Direttore spirituale del Seminario. Quest’ultimo incarico fu quello che amò più di tutti, ricordandolo con piacere e affetto fino alla fine; ma li svolse tutti con dedizione e senza essere fiaccato dalla stanchezza, pur non dormendo che poche ore a notte. Nel 1884 divenne Vescovo a Mantova. Ora era il monsignor Sarto, e dimostrò ancora una volta di essere all’altezza del compito che i suoi superiori aveva deciso di affidargli. Nonostante dicesse spesso di non essere rimasto altro che un piccolo parroco di montagna, con notevole umiltà, nei fatti dimostrò di essere in grado di fare fronte ai grandi cambiamenti sociali e politici che in quegli anni animavano l’italia e in particolar modo la sua diocesi. Quindi, fu una naturale conseguenza del suo spirito apostolico la crescita al grado cardinalizio, avvenuto nel 1893, quando ottenne anche la sede patriarcale di Venezia, città a cui rimase sempre molto legato. Incontrò però molte difficoltà ad assumere il suo ruolo, perché a quel tempo era ancora in uso che il sovrano d’Italia potesse apporre il suo veto. Alla fine però la situazione si appianò e il nuovo cardinale dimostrò anche una notevole affezione alla monarchia dei Savoia, benché fosse maggiormente legato, per nascita, all’Impero Austro Ungarico. Il periodo in cui il futuro papa Pio X fu patriarca di Venezia dimostrò ulteriormente la sua capacità di dare nuovi input al popolo di Dio in un difficile periodo storico. In questo modo si fece molto amare dalla comunità cattolica veneziana, e quel bel periodo fu funestato solo dalla morte di sua madre, la quale volle vederlo un’ultima volta indossando le vesti porporate. Ma nel 1903, alla morte di papa Leone XIII, il cardinal Sarto dovette lasciare Venezia per partecipare al conclave che avrebbe eletto un nuovo papa. Sembra che disse: Vivo o morto, tornerò. In effetti, tornò solo dopo la morte, perché, in modo del tutto inaspettato, fu lui ad essere eletto al soglio pontificio con il nome di Pio X. Ciò avvenne perché su colui che era il candidato prediletto, Mariano Rampolla del Tindaro, fu opposto il veto da parte del governo asburgico. Questo fu il primo gesto da papa di san Pio X: abolire il diritto di veto dell’autorità temporale su quella spirituale.
Nei successivi 11 anni di pontificato, San Pio X dimostrò ancora una volta il suo spirito pragmatico ma allo stesso tempo illuminato. Riformò molti aspetti della Chiesa, in primis il catechismo che scrisse lui stesso, in termini più semplici rispetto a quello che veniva impartito in precedenza. Rinnovò il Codice di Diritto Canonico, scrisse numerose encicliche; amò molto la musica e dichiarò il tango una danza non sconveniente, ma non bella quanto la furlana (danza popolare del vicentino). Fece moltissime opere sante e giuste, e diede lustro alla Chiesa, continuando sulla scia dei suoi predecessori, vivendo però sempre modestamente. Morì il 20 agosto 1915 quando già soffiavano forti i venti della Prima Guerra Mondiale, evento che egli aveva profetizzato dicendo: Verrà il Guerrone. Il suo corpo oggi è tumulato nella basilica di San Pietro a Roma, ma il suo nome continua a godere di particolare venerazione a Venezia.