Il 23 agosto la Chiesa Cattolica ricorda la memoria di Santa Rosa da Lima vergine (Isabel Flores de Oliva). Nata in Perù il 20 aprile 1586 da una nobile famiglia di origine spagnola, Isabel Flores è la decima di tredici figli. Viene chiamata “Rosa” per la prima volta, dalla sua affezionatissima balia Mariana, la quale affascinata dalla bellezza della bambina volle chiamarla con il nome di un fiore. La fanciulla, sin dalla più tenera età, nutriva un tenerissimo amore per la Vergine Santa, la quale per ricambiare il suo affetto le consentì più volte di stringere tra le braccia il Bambino Gesù.
All’età di vent’anni Rosa indossò l’abito del Terz’ordine Domenicano per volontà di Dio, malgrado desiderasse ardentemente consacrarsi alla vita claustrale. Il suo modello fu S. Caterina da Siena; da quest’ultima apprese l’amore per Cristo, per la Chiesa e per i più bisognosi (in particolar modo i fratelli indios), tanto da creare un piccolo centro di assistenza per anziani e bambini nella casa materna.
Ebbe il dono straordinario delle nozze mistiche, che le conferì numerosi carismi come quello di compiere miracoli, della bilocazione e della profezia. Come il Suo Sposo celeste visse le sofferenze atroci della Passione e per quindici anni affrontò la terribile “Notte oscura”. Morì a soli 31 anni il 23 agosto 1617 e fu canonizzata il 12 aprile 1671 da papa Clemente X.
A Lima, per celebrare il giorno di santa Rosa, è consuetudine che i fedeli si rechino all’eremo costruito dalla stessa Santa. Desiderosi di ottenere un miracolo, gettano nello stesso pozzo in cui ella buttò le chiavi della cintura di penitenza, alcune letterine recanti ogni tipo di preghiera e richieste di guarigioni. Anche a Conca dei Marini sulla Costiera Amalfitana, il giorno 23 agosto si festeggia la memoria di Santa Rosa da Lima. In tale occasione viene allestita annualmente la sagra delle cosiddette “sfogliatelle Santarosa”. Durante questo evento, vengono distribuiti migliaia di dolcetti gratuitamente dalle diverse pasticcerie locali. Il nome del dolce fu dedicato alla Santa dalle suore domenicane del Conservatorio di Santa Rosa da Lima intorno al settecento; si tratta di una gustosissima sfogliatella napoletana dalla caratteristica forma di cappuccio, originariamente farcita con semola, latte, zucchero e frutta secca rigenerata nel rosolio. Oggi la ricetta del dolce è stata modificata: la deliziosa sfoglia riccia viene decorata con crema pasticcera e amarene sciroppate e il ripieno viene realizzato con semolino, ricotta, canditi, uova, aroma di cannella e zucchero.
Santa Rosa da Lima è la patrona di Lima e del Perù ed è la santa protettrice dei fiorai e dei giardinieri a motivo dei suoi due nomi: Flores (nome di battesimo) e Rosa (datole in seguito dalla sua balia e utilizzato anche da consacrata). Lima, la capitale del Perù è situata in una valle scavata dal fiume Rimac, vicino l’oceano Pacifico. Luogo di storia e di cultura, la città è ricca di luoghi suggestivi e di notevole importanza culturale. Nel centro storico, dichiarato Patrimonio Culturale dell’UNESCO, si possono osservare la Cattedrale, il Convento di Santo Domingo e il Convento di San Francisco, un tipico esempio dell’architettura coloniale spagnola. Lima è anche una città moderna e attiva; infatti, la zona della città situata di fronte al mare è gremita dei più esclusivi negozi, ristoranti ed alberghi nei quali è possibile trascorrere momenti di piacevole e spensierato relax.
Il 23 agosto viene anche celebrato il ricordo di Sant’Eugenio vescovo di Ardstraw. Figlio di Caimeach della stirpe reale di Laeghaire Lorc, Eugenio visse nel VI secolo ed è uno dei santi più noti in Irlanda. Si racconta che Eugenio, durante la sua fanciullezza, venne rapito da alcuni pirati e successivamente venduto come schiavo. Per diversi anni fu costretto a macinare il grano nei mulini della Bretagna, finché un giorno, il ragazzo riuscì a fuggire insieme ad altri suoi compagni di prigionia e ritornare finalmente nel proprio paese. Dopo diversi anni di intensi studi, decise di aprire un monastero insieme a s. Lochan e s. Enna, nella contea di Wickolw. Dopo circa quindici anni si trasferì nell’Irlanda settentrionale per aiutare s. Tigernach, suo ex compagno di schiavitù, a costruire il monastero di Clones. Infine si stabilì ad Ardstraw (Ardsratha) dove fu eletto vescovo. Sant’Eugenio viene commemorato il 23 agosto, data che ricorda il giorno della sua morte.