Quest’oggi, al termine di una intensa giornata parlamentare, sono arrivate le nomine del nuovo cda Rai segnando una nuova frattura all’interno del Partito Democratico con la minoranza che ha incalzato suo nome di Ferruccio De Bortoli poi bocciato per i due soli voti ottenuti. Il Premier Matteo Renzi nonostante alle prese con il viaggio in Giappone, ha voluto commentare quanto accaduto nel proprio partito sottolineando: “Le polemiche quotidiane della minoranza, che è una parte della minoranza di un anno fa, non hanno impedito di approvare le riforme. Il Parlamento sta lavorando come mai dal ‘48”.



“Buoni risultati, buoni nomi: il patto di maggioranza ha tenuto”. E’ il commento di Angelino Alfano dopo il via libera della Commissione di Vigilanza Rai all’elezione di sette su nove membri del Consiglio di amministrazione di viale Mazzini. “Siamo molto soddisfatti, per noi è andato tutto bene, andiamo avanti per una Rai migliore”, ha aggiunto il Ministro dell’Interno. Per Area Popolare (Ncd-Udc) è stato eletto Paolo Messa, direttore del Centro Studi americani.



Non è passato il nome di Ferruccio De Bortoli, proposto dalla minoranza del Partito Democratico per il Consiglio di Amministrazione della Rai. Alla fine il Pd ha eletto Rita Borioni, Guelfo Guelfi e Franco Siddi, creando una nuova frattura nello schieramento. “Abbiamo proposto il profilo di Ferruccio De Bortoli al di fuori di ogni logica miope, ma c’è stato posto un veto dalla maggioranza del partito che ci aveva chiesto di indicare un nome – ha commentato Miguel Gotor della minoranza Pd in Vigilanza – Questo comportamento lo riteniamo sbagliato e ci amareggia molto. Si è persa l’occasione di indicare un nome che avrebbe dato lustro al Pd e alla Rai”. Immediata la replica del presidente Pd Matteo Orfini: “La minoranza è abituata ad esercitare veti ma stranamente si è presentata con un nome secco, quello di De Bortoli”.



C’è anche Carlo Freccero tra i sette membri del Consiglio di amministrazione della Rai eletti poco fa. Il suo nome è stato votato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Vigilanza. “Ho pensato a uno scherzo di Grillo. Tra noi liguri si fanno certe cose”, ha detto l’ex direttore di Rai 4 in un’intervista all’Huffington Post. “Soltanto ieri mi ha chiamato Roberto Fico per chiedermi di mandargli il curriculum. E basta. Io non sono del M5S, anzi con loro mi sono anche apertamente scontrato per l’alleanza con Farage”. Freccero fa poi sapere di aver ricevuto in precedenza un’altra proposta: “Da Nicola Fratoianni di Sel. Ma loro hanno un solo voto e io pensavo semplicemente di dover fare testimonianza”. Adesso che si trova nel Cda, “devo ancora capire molte cose, per esempio che margini di manovra avrò. Io però voglio una Rai aperta a tutti e la mia parola d’ordine è: no alle censure”.

La Commissione parlamentare di Vigilanza ha eletto oggi sette dei nove membri del nuovo Consiglio di amministrazione Rai. Per il Partito Democratico sono stati eletti Rita Borioni, Guelfo Guelfi e Franco Siddi, mentre in quota Area Popolare ha avuto la meglio il nome di Paolo Messa. Il Movimento 5 Stelle, come già annunciato nelle scorse ore, ha scelto di puntare su Carlo Freccero, mentre i membri del Cda Rai per il centrodestra sono Giancarlo Mazzuca e Arturo Diaconale.

“Con questa riforma la Rai è e sarà identica a prima. Chi governa presume sempre di poter cambiare le cose mettendo le persone migliori, ma le riforme vanno fatte nella buona e nella cattiva sorte. E invece…”. Lo dice Enrico Mentana dalle colonne de La Repubblica. Secondo il direttore del TgLa7, la legge Gasparri “ha fatto una revisione totale del sistema delle comunicazioni, cambiando il panorama televisivo. Poi certo, ha finito per rafforzare i forti e indebolire le tv locali. Ma ora, con questa riforma, quali sono i cambiamenti che conosciamo a parte il ruolo dell’ad?”. E anche quando scatterà il nuovo meccanismo, “non risolverà l’unico vero difetto” cioè “che a sceglierli sono sempre i partiti”. Mentana quindi si chiede: “Qual è la mission della Rai? Quanti canali deve avere? Come vanno divisi servizio pubblico e area di mercato?”. In realtà, aggiunge, “tutti i partiti avevano fatto proposte molto più innovative di quel che è venuto fuori, ma vedo che si accomodano senza problemi al tavolo dell’ennesima lottizzazione: compresi i Cinquestelle, che ora sceglieranno il loro consigliere: non c’è una camera di compensazione rispetto alla politica, e poi…”. E poi, gli chiede il giornalista? “Dentro la Rai non soffia alcun vento riformatore. Vogliamo dirlo? Dai direttori agli uscieri son tutti lì a chiedersi chi arriva adesso. È l’unica cosa che gli interessa”.

“A poche ore dalla riunione della Commissione di Vigilanza chiediamo ancora una volta il rispetto dell’articolo 46 della Costituzione, prevedendo un rappresentante dei lavoratori all’interno del Consiglio di Amministrazione Rai”. Lo affermano in una nota il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, e il segretario nazionale dell’Ugl Informazione, Fabrizio Tosini, ricordando che “nei giorni scorsi il nostro sindacato ha inviato una lettera all’On. Roberto Fico (M5S), presidente della Commissione di vigilanza Rai, ed oggi ci aspettiamo che le nostre parole non cadano nel vuoto e si dia finalmente attuazione ad un diritto sancito dalla Costituzione, e previsto anche nella proposta di legge di riforma approvata dal Senato, indicando all’interno dei 7 componenti, designati dalla Commissione, un lavoratore Rai a tempo indeterminato”. Questa, conclude il sindacato, “è una battaglia che combattiamo da sempre e ora i tempi sono maturi per dare attuazione alla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’azienda”.

Oggi pomeriggio cominceranno le votazioni per i nuovi membri del cda Rai. Tanti i nomi che stanno circolando e che vengono proposti dai partiti e per i quali si dovrà trovare un accordo. Forza Italia, Silvio Berlusconi, Maurizio Gasparri, Paolo Romani e Renato Brunetta, si è riunita con Gianni Letta proprio per trattare sui nomi, cercando di individuarne almeno uno condiviso, se non proprio dell’area del centrodestra. Secondo le ultime notizie, oltre al nome del presidente, Renzi vorrebbe proporre anche Antonella Masi, sulla quale Forza Italia dovrebbe trovarsi d’accordo. L’obiettivo della maggioranza è quello di ottenere almeno 5 consigliere, oltre al Presidente, concedendo solo due nomi ai partiti dell’opposizione. Stamattina il PD dovrebbe incontrarsi per accordarsi e assottigliare la lista dei possibili nomi, lo stesso faranno Nuovocentrodestra, Forza Italia e Lega che non sembrano ancora aver trovato un nome comune, la speranza è che si riesca ad arrivare alla nomina dei nove nomi domani, ma l’ipotesi più pessimistica, che non si auspica nessuno dei partiti coinvolti, è che il tutto possa slittare a inizio settembre.

La Commissione di Vigilanza voterà oggi per l’elezione di sette dei nove membri del Consiglio di amministrazione della Rai. Il rinnovo dei vertici della tv di Stato avverrà seguendo quanto stabilito dalla legge Gasparri e senza aspettare la riforma all’esame del Parlamento, come richiesto pochi giorni fa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Parlando durante la sua trasferta giapponese, Matteo Renzi ha detto che stamattina “il governo indicherà i nomi di direttore generale e presidente. Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia”. Riguardo la scelta di Antonio Campo Dall’Orto, già indicato come nuovo Direttore generale della Rai, Renzi parla di “uno stimatissimo professionista, tra i più interessanti innovatori della tv italiana, un nome di altissimo valore che corrisponde ai criteri di qualità, autorevolezza e capacità ma vedremo”. Anche secondo il premier era impossibile aspettare l’approvazione della riforma: “Non c’erano alternative temporali al rinnovo, la prorogatio si spiega male per un’azienda da 3 miliardi. Alla Gasparri non c’erano alternative, la forzatura sarebbe stata non rinnovare il cda. Ora il gioco è in mano al Parlamento con la Vigilanza”.

Intanto Beppe Grillo ha già annunciato la candidatura da parte del Movimento Cinque Stelle di Carlo Freccero: “Dopo attente valutazioni, abbiamo deciso di proporre il nome di Carlo Freccero come consigliere di amministrazione della Rai. E oggi il M5S lo voterà in Commissione”, si legge sul suo blog. Il leader M5S si assume la responsabilità di questa decisione “con la consapevolezza di aver cercato una figura che rispondesse ai criteri da noi evidenziati nelle diverse sedi e che riteniamo indispensabili per chi è chiamato a ricoprire questo ruolo”, precisando però che “nessun filo ha legato e legherà mai Freccero al M5S. È scontato ma riteniamo di doverlo sottolineare per rispondere a chi, in queste ore, afferma che anche il M5S si è seduto al tavolo della lottizzazione. Il nostro unico auspicio è che Carlo Freccero, coerentemente con la sua storia, lavori fino all’ultimo per un servizio pubblico che faccia dello sviluppo del senso critico la sua missione principale, che ritorni ad essere una fabbrica di cultura e creatività investendo sulla produzione di contenuti di qualità, un’azienda in grado di anticipare i tempi puntando sull’innovazione tecnologica”.