Nell’Antico Testamento Maria o Maryam e talvolta anche Miryam è la sorella di Mosè che nella parabola seguì la cesta in cui venne adagiato e affidato alle acque del fiume Nilo. Il nome risale quindi ad epoche antiche la cui radice rimane tutt’ora incerta. Secondo gli esegeti la sua origine è egiziana e significa “amata” mentre altri fanno risalire il nome al siriano nel significato di “alta, elevata”. Altre interpretazioni ancora, soprattutto dei commentatori cristiani dell’antichità, la ricollegano a parole come “amarezza” o “stella del mare”, “signora del mare” che ancora se ad oggi vengono tenute in scarsa considerazione dagli studiosi hanno dato luogo a molti appellativi ricorrenti nel culto della Santa.



La venerazione di Maria venne alimentata dal Vangelo secondo Luca dove viene chiamata “colma di Grazia” e da quello secondo Giovanni dove si racconta la leggenda in cui la Santa ricevette in affidamento da Gesù il suo discepolo più giovane. Alcuni testi apocrifi come il Transito della Beata Maria e il Protoevangelo di Giacomo sono fortemente centrati sulla figura della Santa mentre le prime invocazioni del suo nome sono attribuite al III secolo, riconosciute ufficialmente dal concilio di Efeso del 431. Il culto della Santa si è diffuso in maniera rapita in Oriente dove è l’unico personaggio femminile presente nel Corano che viene indicato col nome.



La devozione al nome di Maria risale all’istituzione avvenuta nel 1513 voluta da Papa Giulio II che la concesse solamente alla diocesi spagnola di Cuenca. Inizialmente veniva celebrata il 15 settembre e venne successivamente spostata da Papa Sisto V nel 1587 al 17 settembre. La celebrazione venne estesa poi da Papa Gregorio XV all’arcidiocesi di Toledo nel 1622 e nel 1671 da Papa Clemente X a tutta la Spagna. Il 5 febbraio del 1685 Papa Innocenzo XI promosse la sua introduzione estendendo la celebrazione all’intera Chiesa per commemorare la messa celebrata a Vienna nel 1683 che aveva suggellato l’alleanza fra Leopoldo I d’Austria e Giovanni III, re di Polonia. Un fatto che accomuna questa festività a quella della Madonna del Rosario nel 1455 e alla Trasfigurazione voluta da Papa Callisto III nel 1571.



In occasione della festa del Santissimo Nome di Maria vengono solitamente pronunciate due preghiere dedicate di cui una ad opera di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. A Roma è stata dedicata al nome mariano la Chiesa di San Bernardo sita presso il Foro Traiano e costruita fra il 1731 e il 1751 dall’architetto Antoine Derizet. Il Santissimo Nome di Maria viene celebrato nel comune di Runzi (Ro) con la sagra del Somarino che va dal 28 agosto al 13 settembre e dal 4 al 13 settembre con la sagra tradizionale del comune di Villa d’Asolo (Tv) dove Maria è titolare e patrona della parrocchia. Villa d’Asolo sorge nel trevigiano e precisamente nell’area pianeggiante posta a sud del capoluogo Asolo. Un tempo Villa d’Asolo aveva il nome di Predazzi per via della presenza dei prati sul territorio e risale all’epoca romana. Il borgo si distinse durante questo periodo per via dei suoi boschi e fu rifugio del condannato per omicidio Odoardo Razzolino, come notificato al Senato veneziano dal podestà Antonio Boldù. Durante la Serenissima, Predazzi divenne meta di villeggiatura preferita dalla nobiltà e nei suoi luoghi ricevette la sua formazione il celebre Antonio Canova. Il nome del borgo venne mutato dal comune in Villa d’Asolo il 16 gennaio del 1974 in seguito alla denominazione attribuita alla sola parrocchia.

Oltre al Santissimo Nome di Maria il 12 settembre viene ricordato Sant’Ailbeo di Emly vescovo; Sant’Autonomo vescovo e martire; Santi Serapione, Leonzio e Cronide martiri; San Guido di Anderlecht pellegrino e San Francesco Ch’oe Kyong-hwan martire. I Beati ricordati in questo giorno sono: Beato Pietro Sulpizio Cristoforo Faverge martire e religioso e Beata Maria Luisa Angelica Prosperi, monaca benedettina.