Il 18 di settembre la chiesa cattolica celebra Sant’Eustorgio, il nono vescovo di Milano in ordine temporale. La sua figura viene ricordata da Atanasio e Ambrogio alla stregua di uno dei più fermi oppositori dell’eresia ariana, contro il quale non esitò a spendere la sua autorità e il suo prestigio. Mentre rimane incerta la questione relativa al fatto che i due concili tenuti nel capoluogo lombardo e caratterizzati dalla condanna di Fotino, vescovo di Sirmio, uno dei principali fautori della stessa, si siano tenuti nel corso del suo episcopato o piuttosto nel corso del mandato di Protasio, il suo predecessore. Proprio a lui viene solitamente attribuito l’inizio dei lavori che sfociarono infine nella costruzione della nuova cattedrale milanese, la grande costruzione dotata di cinque navate e disposta lungo una superficie di 2000 metri quadri complessivi ubicata in Piazza del Duomo e probabilmente inaugurata da Sant’Ambrogio.
La sua figura viene presentata da una leggenda risalente all’undicesimo secolo, facendone un greco inviato nella città meneghina dall’imperatore, con la funzione di governatore. In base alla narrazione in questione, il modo in cui aveva svolto le sue funzioni, spinse i cittadini milanesi a chiedergli a gran voce e con un consenso pressoché unanime di prendere il posto del vescovo deceduto. Per poter avere il consenso imperiale, Eustorgio si sarebbe in seguito recato a Costantinopoli, accompagnato dalle figure di maggior spicco di Milano, per riscuotere il consenso dell’imperatore. Secondo le fonti il consenso non solo fu strappato, ma fu anche accompagnato dalla generosa esenzione dai tributi per la città e dal dono di un’arca in marmo, all’interno della quale erano racchiusi i corpi dei Re Magi. L’arca sarebbe poi stata portata a Milano da due vacche e collocata all’interno della basilica a lui intitolata, eretta a Porta Ticinese, per poi essere traslata a Colonia una volta che Federico Barbarossa ebbe distrutto Milano, nel 1162. Proprio il Barbarossa la donò a Rainaldo di Dassel, l’Arcivescovo di Colonia, nell’anno 1164. Eustorgio, alla sua morte, avvenuta il 18 settembre di un anno imprecisato, ma probabilmente poco prima del 355, fu sepolto nel cimitero ubicato all’interno dell’area in cui successivamente sarebbe stata edificata la basilica che da lui prende il suo nome. All’epoca il cimitero era sito all’interno delle mura romane che sorgevano lungo la strada diretta a Pavia. Se da un lato viene accreditato di diciassette anni di episcopato, dal’altro va detto chiaramente che si tratta di un dato non veritiero, in quanto il concilio di Sardica, svoltosi tra il 343 e il 344, vide la partecipazione di Protasio, mentre già nel 355 si ha la sicurezza della avvenuta deposizione di Dionigi, il suo successore.
Eustorgio è patrono di Milano, il centro amministrativo della Lombardia, che è considerata una delle città più importanti a livello europeo, grazie alla presenza di un settore industriale estremamente sviluppato e delle maggiori istituzioni finanziarie del Paese. Proprio a Milano il suo culto si sviluppò immediatamente, come successo anche a Dionigi, Ambrogio e Simpliciano. La sua messa secondo il rito ambrosiano ebbe rapida diffusione già nel corso del quinto secolo, come ricordato da Marcora e Paredi. La sua popolarità è del resto testimoniata dalla presenza di ben cinque chiese recanti il suo nome. La festa liturgica in suo onore si svolge appunto il diciotto settembre, anche se nel “Liber notitiae sanctorum Mediolani” un libro risalente al quattordicesimo secolo viene trasferita al giorno successivo.
– Se Sant’Eustorgio è la figura più rilevante celebrata il 18 settembre, vanno anche ricordati in questo giorno altri Santi e Beati come Sant’Arianna di Primnesso, San Domenico Trach, San Ferreolo di Vienne, Sant’Irene, Santa Sofia e i Beati Davide Okelo, Elia da Mantova, Jozef Kut e Stefano Pina.